Ci sarebbero alcuni aspetti ancora poco chiari nell’intera vicenda relativa alla scomparsa di Nicola Tanturli, il piccolo di 2 anni di cui si erano perse le tracce la sera dello scorso lunedì 21 giugno. Fortunatamente il bambino sparito dalla sua casa a Palazzuolo sul Senio, nel Mugello, è stato ritrovato grazie ad un inviato de La Vita in Diretta, Giuseppe Di Tommaso, e sta bene. Tuttavia ci sarebbero ancora diversi coni d’ombra a partire dal giallo del buco di nove ore sottolineato da Leggo.it.



Secondo il racconto dei genitori, il piccolo Nicola sarebbe stato messo a letto dalla mamma poco dopo le 19 di lunedì. Quindi la donna, insieme al marito ed al figlio maggiore di 4 anni, si erano recati nell’orto a sistemare gli animali e l’area agricola proprio dietro la loro abitazione. Solo intorno a mezzanotte avrebbero scoperto della scomparsa del bambino ed i genitori nonostante il buio si sarebbero messi alla ricerca del piccolo. Solo dopo le 9 del mattino avrebbero deciso di segnalare la scomparsa alle forze dell’ordine. Come spiega il Corriere, la prima telefonata della famiglia di allarme è delle 9 di martedì mattina al 115 dei Vigili del fuoco, poi più tardi hanno provveduto a formalizzare la denuncia. “Se l’allarme fosse stato lanciato prima, forse sarebbe stato più facile trovare Nicola in breve tempo”, scrive Leggo.



SCOMPARSA NICOLA TANTURLI: GLI INTERROGATIVI

Ci sarebbero però altri elementi che non tornano attorno alla scomparsa di Nicola Tanturli ritrovato vivo in fondo a una scarpata a circa 3 km dalla sua abitazione. Il comandante dei carabinieri di Scarperia, Danilo Ciccarelli, come riferisce Libero Quotidiano, ha commentato dopo il ritrovamento: “Non ho avuto l’impressione che abbia trascorso lì la notte, secondo me c’è arrivato tramite il bosco, perché secondo me la strada da fare era più agevole”. Una convinzione, la sua, dovuta al fatto che lì “l’erba non era schiacciata, non aveva fatto un giaciglio. Secondo me si è mosso”. La vicenda si è conclusa con un lieto fine ma si è lasciata dietro una serie di interrogativi. Al momento del ritrovamento Nicola indossava una magliettina e dei sandali. Eppure i genitori avevano raccontato che stava dormendo a letto prima della scomparsa. Il piccolo a soli due anni sapeva già mettere da solo le calzature? E soprattutto, possibile che un bimbo di soli 21 mesi sia riuscito a fare tutta quella strada nei boschi da solo senza mangiare nè bere?

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