Questa mattina il tribunale del Riesame di Venezia dovrà decidere se accogliere l’istanza di scarcerazione presentata negli scorsi giorni da parte dell’avvocato Pizzi per il suo assistito Mohamed Barbri, l’uomo di origini marocchine indagato per aver assassinato la moglie, Samira El Attar, e di averne occultato il cadavere. Il 40enne era stato arrestato a Madrid a seguito di una fuga, ma secondo lo stesso Mohamed, così come sostenuto sempre dal suo avvocato difensore, l’uomo è si è sempre ritenuto innocente, sottolineando che il suo viaggio in Spagna non era una fuga, in quanto lo stesso aveva già acquistato i biglietti per tornare in Italia. Mohamed, dopo l’arresto in Spagna era stato espatriato in Italia, quindi portato in carcere a Rovigo, dove si trova attualmente. Restano ancora tanti, troppi, i misteri che aleggiano attorno a questa vicenda, con la scomparsa della donna, che ricordiamo, è avvenuta lo scorso mese di ottobre.



SCOMPARSA SAMIRA: UN MISTERO LUNGO CINQUE MESI

Il corpo di Samira non si trova, e non si trova nemmeno un’arma del delitto. Ci sono quindi solo delle supposizioni, ma qualcosa non quadra, a cominciare dai ritrovamenti sospetti avvenuti nelle scorse settimane nelle campagne vicine all’abitazione di Mohamed e della scomparsa. Quindi la famosa fuga di cui sopra, e le voci e dicerie, sempre smentite dall’uomo, circa dei possibili maltrattamenti in famiglia. “La sua fuga in Spagna poteva evitarla o per lo meno avvisare prima qualcuno, almeno il suo avvocato – le parole della criminologa Roberta Bruzzone in studio a Storie Italiane – invece ha fatto tutto senza dire nulla”. Il dibattito fra l’avvocato di Mohamed e la procura è in corso in questi istanti presso il tribunale di Venezia e la sensazione circolante è che il vis-a-vis non sarà breve anche perchè la richiesta di scarcerazione andrà esaminata con estrema attenzione.

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