La trasmissione Chi l’ha visto ieri è tornata su un caso risalente a 20 anni fa. Cinque le scomparse misteriose avvenute sul Monte Maggiore, in provincia di Caserta. Da allora sono passati molti anni fino a quando la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha deciso di riaprire le indagini dopo il ricevimento di una lettera anonima. La missiva conteneva informazioni proprio sulle scomparse di cinque persone: Maria Cirillo, Raffale Izzo, Vincenzo Santilli e Giacinto Maioriello, i cui corpi non sono mai stati trovati, ma anche della morte di Antonio Isolda. Quest’ultimo è il solo anziano scomparso e trovato cadavere. Nella lettera si parla di una pista ben precisa: i primi quattro scomparsi per una pista satanica e l’ultimo ucciso da un parente. E’ l’inizio dello scorso dicembre quando la procura invia un avviso di garanzia ad un signore che vive in una casa di riposo: si chiama Armando Isolda e ha quasi 88 anni. Oggi è indagato dell’omicidio del cugino Antonio Isolda e di averne soppresso il corpo. Il suo legale, avvocato Mauro Iodice, ha spiegato alla trasmissione di Rai3, che nel giorno della sparizione del cugino lui era in Svizzera. Antonio Isolada, sparito nel nulla 18 anni fa e presunta vittima del cugino 88enne faceva parte del gruppo di cinque persone sparite nel medesimo territorio e mai più ritrovate tra il 1998 e il 2002.



SCOMPARSI MONTE MAGGIORE: LETTERA ANONIMA RIAPRE IL CASO

La prima persona scomparsa dal paese di Liberi il 2 ottobre del 1998 fu Maria Cirillo, 86 anni. La donna amava fare lunghe passeggiate ma dall’ultima non tornò più. Il suo corpo fu trovato quattro mesi dopo, a pezzi, sparsi tra i boschi poco distanti da Liberi. Anche Raffaele Izzo aveva 86 anni ed era un grande camminatore, sparito da Savignano. E così anche Vincenzo Santilli e Giacinto Maioriello, spariti rispettivamente da Formicola e Castel di Sasso dopo essere stati visti allontanarsi da casa. L’ultimo a sparire, il 29 novembre 2002, fu proprio Antonio Isolada. Dei quattro uomini non fu mai trovata la minima traccia. Il caso oggi quasi dimenticato ma che in passato fece molto scalpore. Si era sparsa la voce che un furgone bianco andava di paese in paese a caccia di anziani da portare via. Nella passate settimane sono riprese le ricerche dei resti di Isolda, in una casa diroccata dove 18 anni fa furono trovati i suoi vestiti nel giorno della sparizione. Altri vestiti dell’uomo furono rinvenuti poco distanti dal cugino ora sospettato di omicidio. Fu scandagliato anche un pozzo ma anche adesso non è stato trovato nulla. Ad accusare Armando Isolada dell’omicidio del cugino Antonio riaccendendo discussioni e polemiche sarebbe stata una lettera anonima recapitata ai carabinieri. Vengono menzionati riti satanici a quanto pare ancora diffusi anche oggi. Il nipote di uno scomparso ai microfoni di Chi l’ha visto ha parlato di “ritrovamenti in zona che c’era presenza di queste sette e si pensava che questi anziani fossero state delle vittime sacrificali. Anche io ho visto questi luoghi”, ha ammesso. “C’erano bambole artigianali, teschi umani…”, aggiunge.

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