Sono passate poco più di 24 ore dai violenti scontri che (ancora una volta) hanno coinvolto diversi studenti dell’università La Sapienza di Roma e le forze dell’ordine, intervenute per calmare gli spiriti dei rivoltosi che, ieri, puntavano ad assaltare il Senato accademico: il bilancio è impietoso e parla di almeno 27 agenti delle forze dell’ordine (tra Reparto Mobile e Carabinieri, con prognosi fino a 21 giorni) feriti nel corso dei tafferugli e mentre due manifestanti sono finiti in manette, si parla anche di infiltrazioni, tra gli studenti della Sapienza, da parte di Hamas e degli anarchici.
La presenza degli anarchici non è certamente una novità in questi contesti (ieri erano addirittura 5 quelli identificati dalle forze dell’ordine), ma a far discutere è soprattutto la presenza di Jehad Othman, un uomo palestinese arrivato in Italia diversi anni fa come rifugiato. Ospitato dai manifestanti della Sapienza per tenere un discorso durante l’occupazione di ieri, in passato il palestinese è stato più volte associato al nome dell’Unione Democratica Arabo Palestinese (un partito che opera in Cisgiordania), ad un noto attentato avvenuto nel 1984 ai danni di Mohammed Al Sowaidi, oltre che alle persone di Mohammed Hannoun, Kaled El Qaisi e Igazi Soleiman: tutti e tre notoriamente vicini ad Hamas.
Gli socntri alla Sapienza: 300 manifestati, 2 arresti
Inutile ribadire (verrebbe da dire nuovamente, ancora una volta) che gli scontri di ieri alla Sapienza affondano le loro radici nelle sempre più frequenti richieste da parte degli studenti di interrompere le collaborazioni accademiche con lo stato di Israele, accusato a vario titolo di genocidio, tortura e segregazione dei palestinesi. Fin dalle prime ore della giornata, la tensione era già alle stelle, con oltre 300 studenti pronti a dimostrare il loro dissenso e centinaia di agenti di Polizia schierati in tenuta antisommossa.
I primi tafferugli sono scoppiati poco dopo l’inizio del Senato accademico, con i 300 che hanno provato a sfondare (fallendo per la resistenza dei cordoni delle forze dell’ordine) le porte dell’aula, spostandosi poi verso il Rettorato dove hanno fallito il secondo colpo, per tentarne (e fallirne) un terzo contro il commissariato universitario della Sapienza. Due gli arresti compiuti: il primo ai danni di Albarq Mohamed Alì Jummah, che ha danneggiato una macchina della polizia saltando sopra al tettuccio; il secondo per Stella Boccitto, accusata di aver aggredito e ferito un dirigente del commissariato romano di San Lorenzo.