Due tifosi partenopei, di 51 e 38 anni, sono stati fermati mercoledì scorso a seguito degli scontri per la partita di Champions League tra Napoli ed Eintracht Francoforte, vinta poi dagli azzurri per 3-0. La trasferta era stata vietata ai supporters ospiti, che tuttavia in centinaia sono arrivati nella città campana, causando numerosi disagi dopo essere venuti a contatto con i locali. La gip Leda Rossetti, come riportato dal Corriere della Sera, ha convalidato nelle scorse ore la misura cautelare nei confronti dei due ultras.
“I tifosi tedeschi marciavano come un esercito per le strade del centro cittadino, scandendo cori contro la squadra avversaria. Ma sono stati i napoletani ad accendere la scintilla degli scontri che per ore hanno infiammato la città. Armati di bastoni e altri oggetti similari, aggirate le misure faticosamente adottate da polizia e carabinieri, scatenavano una vera e propria guerriglia urbana”, queste le motivazioni chiarite nella sentenza di quattro pagine. A incastrare i due uomini sottoposti a misura cautelare sono state le immagini delle telecamere.
Scontri Napoli Eintracht: convalidato il fermo dei due tifosi partenopei
I due ultras del Napoli, secondo quanto ricostruito nella documentazione, avrebbero lanciato insieme ad altri “pietre, bottiglie, bombe carta, sedie, mazze, tavolini e altri oggetti contundenti” contro i supporters dell’Eintracht in strada ma “anche all’indirizzo degli equipaggi di Polizia che fungevano da cuscinetto onde evitare gli scontri tra le tifoserie”. Il cinquantunenne, in particolare, è stato immortalato mentre teneva in mano una cintura arrotolata come a creare un tirapugni, pronto ad essere utilizzato come arma.
Ci sono, in base a quanto ritenuto dalla giudice, “elementi indicativi di una propensione criminosa e di una non marginale pericolosità sociale” nei confronti delle due persone in questione, che resteranno in stato di fermo ai domiciliari. Il terzo indagato, invece, è stato liberato in quanto non sussistono gravi indizi di colpevolezza.