Il mito di Perseo raccontato in “Scontro tra titani” (Clash of the Titans), il film del 2010 diretto da Louis Leterrier e trasmesso mercoledì 20 maggio 2020 in prima serata su Italia 1. La pellicola, remake del celebre “Scontro di titani” del 1981, ricostruisce la storia dell’eroe Perseo anche se nel film vengono introdotte una serie di modifiche sul personaggio mitologico dovute al copione. A cominciare dall’inserimento di personaggi come Io, i Djinn e della presenza di Ade come nemico dell’eroe mitologico. Le differenze con il mito greco sono notevoli. Proprio a proposito della figura di Ade, ad esempio, nella mitologia non è una divinità malvagia ma viene descritta solo come fredda e distaccata a differenza di come emerge dalla pellicola del 2010. Alcune differenze le incontriamo anche in riferimento a Zeus: quest’ultimo non è davvero un dio buono, amante degli uomini. “Avremmo potuto rappresentare Zeus con i capelli bianchi, la barba, la tunica, seduto sul suo trono, invece il nostro Zeus scatena una guerra, è attivo, brutale. L’unica sua debolezza è che ama i mortali, in particolare le donne”, ha commentato Liam Neeson, che nella pellicola interpreta il re dell’Olimpo. Nel mito Acrisio, inoltre, è il padre e non il marito di Danae, la madre di Perseo, ed abbandona il piccolo perché un oracolo gli anticipa che in futuro lo avrebbe ucciso.
Il mito di Perseo
Perseo è un mitico eroe dell’Antica Grecia figlio di Zeus e di Danae. La leggenda narra che il giovane appena nato viene gettato in mare con la madre all’interno di una cassa dal nonno Acrisio che aveva scoperto per via di un oracolo che sarebbe stato ucciso dal nipote. La cassa, complici i venti, approda nell’isola di Serifo dove viene ritrovata Polidette che decide di allevarlo. Una volta diventato grande Perseo è tra gli invitati ad un banchetto rituale dove è necessario portare con sé un cavallo. Il giovane non avendolo fa una promessa a Polidette: di portarla la testa decapitata della Medusa, una delle tre Gorgoni. Una impresa tutt’altro che facile per Perseo che può contare sull’aiuto di Ermes ed Atena che convincono le Naiadi a donargli un paio di calzari alati, un elmo che rendeva invisibili e una borsa di pelle.
Perseo e Medusa: lo scontro
Perseo “armato” di tanto di calzari alati, elmo e borsa di pelle giunge nel giardino delle Esperidi e fa il suo ingresso nella grotta delle Gorgoni. L’obiettivo dell’eroe greco è quello di uccidere Medusa, l’unica donna mortale delle tre Gorgoni, ma deve stare attento a non incontrare il suo sguardo che ha il potere di pietrificare chi la guarda. La leggenda sulla morte di Medusa è divisa: da un lato Perseo la sconfigge volgendo indietro lo sguardo, mentre per un’altra versione del mito l’eroe greco riuscì ad ucciderla guardando la Gorgone riflessa in uno scudo donatogli da Atena. Una volta reciso il collo della Medusa escono l’eroe Crisone e il cavallo alato Pegaso. Grazie al cavallo alato, Perseo riesce a sfuggire dalla grotta evitando lo scontro con le altre due Gorgoni nel frattempo svegliatesi. Durante la sua fuga aerea con Pegaso, Perseo sorvola il paese degli Etiopi e vede Andromeda legata ad una roccia. La fanciulla è stata incatenata come sacrificio ad un mostro marino per placare la collera di Poseidone. Perseo, vista la fanciulla, decide di salvarla: prima uccide il mostro marino pietrificandolo con la testa della Medusa e libera Andromeda. Una volta rientrato a Serifo con Andromeda, Perseo utilizza il volto della medusa per pietrificare anche Polidette liberando così la madre Danae.