Sono tanti, troppi, gli “assolve” pronunciati da Carmen Anna Lidia Corvino, presidente della sezione penale del tribunale di Trani. Ben 14 persone, nell’Aula dove erano presenti i familiari delle 23 vittime del disastro ferroviario avvenuto il 12 luglio del 2016 sulla tratta tra Andria e Corato, sono state assolte. Sono stati condannati solo Vito Piccarreta, che quel giorno era in servizio come capostazione ad Andria, e Nicola Lorizzo, il capotreno dell’ET1021, il convoglio partito dalla stessa pugliese e diretto a Corato. 



Le pene inflitte sono state di 6 anni e 6 mesi per Picarreta e di 7 anni a Lorizzo. Entrambi dovranno risarcire i danni – in solido con Ferrotramviaria (responsabile civile) – dovranno versare 800mila euro ai parenti delle 4 vittime che si sono costituite parte civile. Tutti gli altri imputati, a processo per disastro ferroviario, omicidio colposo, lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza e falso, sono stati assolti: per i giudici non è loro la responsabilità dello scontro tra treni in Puglia.



14 persone assolte

I familiari delle vittime morte nello scontro tra treni in Puglia non trovano pace. “Li hanno uccisi due volte”, dicono appena usciti dall’aula. Il dispositivo della sentenza del tribunale di Trani ha stabilito che quella tragedia fu un errore umano e che non era doveroso l’investimento da 664mila euro per evitare l’incidente. Quella somma, che per l’accusa sarebbe servita per installare il sistema del blocco conta assi – in sostituzione del vecchio blocco telefonico – avrebbe potuto salvare le 23 vite: avrebbe infatti fatto scattare elettronicamente il semaforo rosso in caso di pericolo alla circolazione dei treni su tutta la rete. 



Alla stazione di Andria, al capostazione Piccarreta fu concesso alle 10,45 il via libera per la partenza dalla stazione di Corato dell’Et1016. Allo stesso tempo, senza aspettare l’arrivo di questo convoglio nella stazione di Andria, fu fatto partire alle 11 precise l’Et1021 verso Corato: qui si trovava Lorizzo. La Procura aveva chiesto condanne a pene comprese tra i 12 e i 6 anni di reclusione e un’assoluzione ma così non è stato: sono state infatti ben 14 le persone assolte. Per Ferrotramviaria era stata chiesta la sanzione amministrativa di 1,1 milioni di euro, la revoca delle autorizzazioni, licenze e concessioni per l’esercizio dell’attività per un anno, oltre alla confisca di 664.000 euro, come spiega Il Messaggero. Le difese hanno respinto le accuse e il tribunale ha dato loro ragione.