I giudici della Corte d’Appello di Bari non hanno dubbi: il collegio giudicante del Tribunale di Trani, davanti a cui si tiene il processo per l’incidente ferroviario tra Andria e Corato, avvenuto il 12 luglio 2016, va ricusato. Lo ha disposto con un’ordinanza depositata oggi, accogliendo la richiesta avanzata da Ferrotramviaria, la società che gestisce la linea ex Bari Nord, tra i 18 imputati nel processo che vede alla sbarra diversi suoi dipendenti, dirigenti e vertici. L’ordinanza con cui il 7 maggio scorso il Tribunale di Trani ha ordinato la citazione della Regione Puglia quale responsabile civile conterrebbe una «una irrituale ed illegittima anticipazione del giudizio in ordine alla responsabilità dell’ente», laddove si parla di Ferrotramviaria come «soggetto rivelatosi inaffidabile». Ma nel mirino degli avvocati Michele Laforgia e Tullio Bertolino, che compongono il collegio difensivo della società, c’era anche la constatazione che uno dei giudici del collegio fosse legato da rapporti di parentela con una delle 23 vittime dell’incidente ferroviario e con alcune parti civili.



SCONTRO TRENI ANDRIA CORATO, RICUSATO INTERO COLLEGIO

La Corte d’Appello di Bari ora scrive che «l’anticipazione del giudizio, contenuta nel suindicato passaggio motivazionale dell’ordinanza del 7 maggio 2019, non può essere letta in maniera isolata rappresentando l’ultimo tassello di una sequenza di atti, (…), che ha progressivamente inciso sull’immagine del collegio tranese quale giudice terzo fino a comprometterla definitivamente». Quelle dei giudici di Trani, secondo la Corte d’Appello di Bari, sono «valutazioni indebite in quanto non funzionali rispetto al segmento procedimentale relativo alla citazione del responsabile civile la cui citazione, a differenza di quanto accade per la parte civile, non richiede alcuna citazione delle ragioni che giustificano la domanda». Per questo è stata accolta la richiesta di ricusazione e quindi sostituzione del collegio composto dalla presidente Giulia Pavese e dai giudici a latere Paola Angela De Santis e Filomena Sara De Rosa. Ma sono salvi tutti gli atti compiuti e i provvedimenti, fatta eccezione per l’ordinanza oggetto della ricusazione. Tutto da rifare per citazione Regione Puglia come responsabile civile.

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