Scoperta la proteina dello stress: si tratta di MECP2

Un recente studio ha confermato l’esistenza di una proteina (MECP2) che regola i livelli di stress e la cui espressione (ovvero la capacità dell’organismo umano di produrla) dipende in larga parte dalle esperienze vissute durante l’infanzia. Si tratta di una conferma perché già in precedenza era stata supposta questa correlazione, e lo studio avviato dall’Istituto Superiore di Sanità, nel Centro per le scienze comportamentali e la salute mentale, muoveva proprio da queste iniziali supposizioni.



La proteina che regola lo stress è chiamata MECP2 (ovvero Methyl-CpG binding protein 2) e quando è assente o poco espressa, aumenta il rischio di sviluppare patologie collegate allo stress. Inoltre, sarebbe una proteina nota per essere associata ad alcuni problemi mentali come la depressione, il disturbo bipolare e la schizofrenia. MECP2, nel contesto dello stress, potrebbe funzionare come indicatore della suscettibilità allo stesso e si tratta a tutti gli effetti di una proteina fondamentale per il funzionamento delle cellule nervose. Inoltre, i ricercatori sono giunti anche alla conclusione che l’espressione di MECP2 sia correlata soprattutto alle esperienze traumatiche o avverse vissute nel corso dell’infanzia.



La proteina dello stress e i traumi infantili

La ricerca che è riuscita ad identificare la proteina dello stress, ovvero MECP2, è andata anche oltre, cercando di spiegare come mai la sua espressione vari ampiamente da individuo ad individuo. Questo, secondo i ricercatori dell’Iss, dipende soprattutto dalle esperienze vissute nel corso dell’infanzia, “nelle persone sane, una ridotta espressione periferica di MECP2 è legata alla segnalazione di esperienze infantili avverse e all’aumento associato dei livelli di ansia e depressione“, scrivono gli autori nello studio.



Insomma, non solo si è riusciti a definire con chiarezza la correlazione tra la proteina MECP2 e lo stress, ma si è giunti all’importante conclusione che la sua espressione dipenda in larga parte soprattutto della esperienze vissute nel corso dell’infanzia. “È importante”, sottolineano poi gli autori dello studio, “notare che gli effetti riportati sono stati tutti moderati dal sesso, suggerendo che il ruolo di MECP2 e la suscettibilità allo stress” sia maggiore nelle donne. Questo studio apre le strade a tutto un nuovo modo di studiare, conoscere e prevenire i possibili disturbi mentali, magari lavorando in anticipo sui pazienti che possono esserne maggiormente soggetti in virtù proprio dell’espressione della proteina dello stress.