Nel cervello ci sono delle vere e proprie autostrade, attraverso cui le informazioni corrono più veloci che da altre parti. E’ questo quanto scoperto da uno studio tedesco citato dal portale online del Corriere della Sera. Si tratta di una fitta rete autostradale che permette di connettere diverse aree del cervello fra di loro e che da vita ad alcune delle manifestazioni più importanti della nostra mente, a cominciare dall’attenzione, la coscienza di se stessi, la pianificazione e molto altro ancora.
A far emergere le autostrade del cervello sono stati i ricercatori della Technical University di Monaco guidati da Valentin Riedl, che hanno poi pubblicato la loro scoperta sull’autorevole rivista Science Advances. La particolarità di queste autostrade è che, come spesso e volentieri avviene anche per le automobili, si verifica il maggior consumo di carburante, in questo caso di energia, fino al 65% in più per far svolgere al cervello queste attività di connessione.
AUTOSTRADE DEL CERVELLO: LO STUDIO SU 30 VOLONTARI
Stando a quanto hanno fatto sapere i ricercatori, tali reti sono presenti solo nell’essere umano, ed è per questo che l’intelligenza dell’uomo risulta altamente più sviluppata rispetto a qualsiasi altro essere che popola nostra terra, di più ancora dei cervelli che hanno un volume maggiore, come ad esempio quelli giganteschi degli elefanti. Sono nate e si sono sviluppate con l’evoluzione umana e si trovano in alcune aree, precisa ancora il Corriere della Sera, come ad esempio la corteccia prefrontale.
Le autostrade del cervello sono state individuate grazia ad alcuni studi effettuati su 30 diversi volontari, che si sono sottoposti a tomografia e a risonanza magnetica, attraverso cui è stato misurato il consumo del carburante del nostro organo, leggasi il glucosio, nonchè il numero di scambi che sono stati effettuati fra i neuroni che si trovano nella corteccia cerebrale.
AUTOSTRADE DEL CERVELLO: ATTENZIONE ALLE PATOLOGIE PSICHICHE
Così facendo gli studiosi dell’università di Monaco hanno potuto individuare le zone del cervello dove le connessioni erano più veloci e nel contempo più frequenti, quindi quella zona del corpo umano dove si svolgono i compiti principali e più complessi. Attenzione però, perchè non è tutto rose e fiori visto che i ricercatori che hanno individuato questi meccanismi cerebrali, sottolineano che gli stessi, oltre ad essere positivi, possono portare anche a problemi cognitivi, essendo infatti i responsabili, quando si inceppano o funzionano male, dei più noti problemi psichici come ad esempio la schizofrenia, ma anche l’ansia e la depressione, tre malattie della mente purtroppo sempre più diffuse, anche fra i giovani, negli ultimi anni.
Per cercare di contrastare l’avanzare di queste patologie particolarmente debilitanti, si utilizzano farmaci che puntano ad interferire sul funzionamento dei famosi neuroni connettori di cui sopra, consentendo un’attenuazione dei sintomi. Insomma, un funzionamento senza dubbio affascinante quello delle autostrade del cervello, ma nel contempo altamente a rischio in caso di inceppamento.