Alcuni super anticorpi efficaci contro il virus SARS-CoV-2 e molte sue varianti sono stati individuati dagli scienziati dello Scripps Research Institute americano nei macachi. Lo studio, pubblicato su Science Translational Medicine, sottolinea che “alcuni animali sono sorprendentemente più capaci di produrre questo tipo di anticorpi rispetto agli esseri umani, offrendo indizi su come sviluppare vaccini migliori. Se riusciamo a progettare vaccini che suscitino risposte ampie, simili a quelle viste nel lavoro, questi potrebbero garantire una protezione maggiore contro il Covid-19 e le varianti di preoccupazione”.
Gli anticorpi “jolly”, più dettagliatamente, spiega il “Corriere della Sera”, sono in grado di riconoscere una porzione della proteina virale Spike “relativamente più conservata, ossia presente in molti virus Sars differenti e meno incline a mutare nel tempo. Un elemento che gli autori ritengono utile per la messa a punto di vaccini di prossima generazione, che siano capaci di offrire una protezione aggiuntiva contro le varianti emergenti di SARS-CoV-2 e contro altri virus SARS”.
SCOPERTI ANTICORPI JOLLY NEI MACACHI CONTRO IL CORONAVIRUS E LE SUE VARIANTI
Le scimmie macaco rhesus protagoniste dello studio sono state immunizzate per mezzo della proteina Spike di SARS-CoV-2 e sono state inoculate loro due dosi. Notando un’ampia risposta anticorpale, gli scienziati hanno deciso di approfondire la struttura dei “super anticorpi” dei macachi, scoprendo che “riconoscono una regione di Spike differente da quella a cui mira la maggior parte degli anticorpi umani: un’area maggiormente conservata, collocata più lateralmente sul bordo del punto di legame tra Spike e il recettore Ace2 delle nostre cellule”.
Come commenta Dennis Burton, co-autore senior dello studio sugli anticorpi jolly, dal lavoro di ricerca emerge che “i macachi hanno un gene anticorpale che offre loro una maggiore protezione contro i virus SARS. Questa osservazione pone un nuovo obiettivo ai nostri sforzi sul fronte vaccini, che potremmo essere in grado di centrare utilizzando approcci avanzati di progettazione proteica”.