Alcuni ricercatori britannici hanno effettuato uno studio sugli alimenti nocivi, in particolari associati a malattie cardiovascolari e morte prematura, dei veri e propri cibi mortali. Si tratta di una ricerca che è stata pubblicata sulla rivista BMC Medicine, e che comprende dolci, cioccolatini, burro, pane bianco, quindi bevande zuccherate, caramelle e molto altro ancora.
A condurlo sono stati i ricercatori dell’università di Oxford insieme a colleghi cinesi e australiani, che hanno analizzato, come riferisce Sputnik, i dati della biobanca britannica Uk Biobank, esaminando quale sia il contributo della predisposizione genetica e l’esposizione ambientale, alimentazione compresa, circa lo sviluppo di alcune malattie. In totale sono stati presi in considerazione quasi 117mila adulti di età compresa fra i 37 e i 73 anni, per cui erano disponibili anche dati su eventuali ricoveri e decessi. I ricercatori hanno quindi fatto una correlazione fra malattie/morte e la dieta sostenuta dai partecipanti, ed hanno individuato cibi comuni fra coloro che registravano malattie cardiovascolari se non addirittura mortalità prematura.
SCOPERTI CIBI MORTALI: I SOGGETTI PIÙ A RISCHIO
Fra i cibi mortali vengono identificati i cioccolatini in grande quantità, ma anche altri prodotti dolciari. Spazio quindi a burro, pane bianco, e una piccola percentuale anche di frutta e verdura fresca. Inoltre, coloro che registravano malattie o addirittura morivano in maniera prematura, erano soliti bere bevande ad alto contenuto di zucchero, quindi succhi di frutta, caramelle e formaggio. E’ poi emerso che in prevalenza, coloro che seguivano questo regime alimentare sbagliato, fossero uomini di età inferiore ai 60 anni di età, fra cui fumatori che non praticavano sport o che erano obesi: coloro che praticavano questa vita “scorretta”, avevano maggiori possibilità di sviluppare malattie al cuore più degli over 60 che mangiano cibi sani. Il secondo campione rilevante riguardava invece donne, anche che non fumassero e fossero fisicamente attive, ma con sviluppavano alti livelli di colesterolo, diabete e ipertensione. “La maggior parte delle raccomandazioni dietetiche – spiega a Springer Nature Carmen Piernas, collaboratrice del dipartimento di assistenza sanitaria primaria dell’università di Oxford – si basa sui nutrienti negli alimenti piuttosto che sugli alimenti stessi, questo può creare confusione alla gente. I nostri risultati aiutano a identificare cibi e bevande specifici che possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e mortalità”.