Una doppia vita, un segreto di cui il figlio Marco, 33 anni, era all’oscuro. Per questo, dopo aver scoperto la doppia vita sentimentale del padre, Paolo Eletti di 58 anni, lo avrebbe ucciso con cinque martellate alla testa nella sua casa di San Martino, in provincia di Reggio Emilia lo scorso 24 aprile. E’ quanto riferisce Il Resto del Carlino che rende nota l’ultima ricostruzione degli inquirenti. Secondo la procura, proprio i segreti del padre avrebbero portato il figlio, grafico e scrittore di manuali tecnici, ad ucciderlo. Eletti aveva una doppia vita: una conosciuta da tutti, quella che lo vedeva sposato con Sabrina Guidetti, 54 anni, ed una vita nascosta. Paolo, infatti, si sarebbe riconosciuto in una diversa identità di genere intrattenendo relazioni extraconiugali.



Il giorno dell’omicidio di Paolo Eletti, come riferisce il quotidiano, anche la madre è stata trovata nella stessa abitazione intossicata da benzodiazepine, con un taglio al braccio e ridotta in fin di vita. Sarebbe stata anche in quel caso opera del 33enne.

SCOPRE DOPPIA VITA DEL PADRE E LO UCCIDE: LA LITE PRIMA DEL DELITTO

Secondo quanto emerso dalle indagini, dal giugno dello scorso anno la vittima aveva aperto un profilo Facebook con un nome di copertura ma ricondotto a lui. Attraverso il social cercava di contattare persone che condividevano le sue stesse preferenze sessuali. Tra i post, non mancava del contenuto trasgressivo ma soprattutto il desiderio di “esprimersi in modo libero al mondo” e qualche riflessione sulle questioni Lgbt: “Ci permetteranno di manifestare la nostra personalità o sarà l’occasione di una nuova repressione?”, scriveva. L’uomo avrebbe tenuta segreta questa sua doppia esistenza e proprio questo rappresenterebbe per gli inquirenti il movente che avrebbe scatenato la furia del figlio Marco, il quale non avrebbe accettato la doppia vita del padre, litigando con lui fino all’omicidio. Il 33enne attualmente si trova in custodia cautelare nel carcere di Modena, con l’accusa di omicidio aggravato da premeditazione, futili motivi e parentela con le vittime e di tentato omicidio della madre. Dopo aver dato l’allarme aveva parlato di contesa in famiglia in merito alla casa. Davanti al gip si era avvalso della facoltà di non rispondere. La madre, attualmente in riabilitazione, si sta poco alla volta riprendendo.



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