Dopo la Camera anche il Senato approva in via definitiva lo scostamento di bilancio da 8 miliardi di euro: la risoluzione del Governo viene votata anche a Palazzo Madama quasi all’unanimità con 278 Sì, 4 astenuti e 4 No, con il Centrodestra che conferma il voto con la maggioranza dopo l’accordo Salvini-Berlusconi-Meloni. «Il voto che si è appena concluso è anche il segno che le linee di intervento programmate dal governo, che contemplano misure di sostegno a favore di imprese e famiglie, con particolare attenzione anche agli autonomi e alle partite Iva, sono indirizzi che godono di ampio apprezzamento da parte di tutte le forze politiche, in quanto ritenute, evidentemente, rispondenti ai bisogni più urgenti della comunità nazionale», ha commentato il Premier Giuseppe Conte dopo il via libera dello scostamento di bilancio. Importante a livello politico l’endorsement lanciato dal Ministro dem Franceschini verso l’azione di Berlusconi, «Una scelta di responsabilità di Berlusconi che ha politicamente costretto le altre forze di centrodestra a cambiare linea e ad adeguarsi. Chapeau». Il Pd loda l’accordo raggiunto nel Centrodestra, ma Meloni e Salvini tengono a precisare «Hanno cercato di spaccare il centrodestra, il gioco non è riuscito, nel metodo e nel merito. Franceschini dice chapeau a Berlusconi? Lo dica a tutto il centrodestra».



SCOSTAMENTO DI BILANCIO: VIA LIBERA ALLA CAMERA

La Manovra e il Mes saranno tutt’altra partita, ma intanto Governo e opposizioni si trovano per un giorno concordi nel votare assieme sullo scostamento di bilancio proposto dalla maggioranza per ulteriori 8 miliardi di euro di deficit extra: voti a favore sono stati 552, nessuno contrario e solo 6 astenuti (Azione e Più Europa), così la risoluzione del Governo passa al Senato dove nel pomeriggio si avrà il voto definitivo allo scostamento di bilancio in vista dei prossimi Decreti Ristori. «Il governo accetta la risoluzione della maggioranza e dà parere contrario a quella delle opposizioni sullo scostamento», ha detto in Aula alla Camera il viceministro all’Economia Laura Castelli. In mattinata però tanto Forza Italia, quanto Lega e Fratelli d’Italia hanno dato il loro ok al voto sullo scostamento visto l’ok dato dalla maggioranza alle istanze richieste dal Centrodestra, in particolare sui finanziamenti e ristori anche alle partite Iva e lavoratori autonomi. «Positiva l’ampia convergenza», commenta il Ministro delle Finanze Roberto Gualtieri lodando l’’appoggio del Centrodestra.



LA POSIZIONE DEL CENTRODESTRA

«Noi di Forza Italia voteremo convintamente a favore dello scostamento di bilancio e auspico che tutto il centrodestra voti a favore aprendo questa nuova fase nel Paese», ha spiegato Renato Brunetta confermando l’input dato da Silvio Berlusconi, «Dobbiamo in maniera assoluta votare a favore. Auspico la posizione unitaria di tutto il Centrodestra a favore dello scostamento di bilancio». E così è stato, visto che tanto Salvini che Meloni accettano la proposta di Forza Italia e votano alla Camera con il Governo: «Siamo pronti a votare sì, come correttamente spiegato da Berlusconi sulla base di un documento informale del governo che accoglieva le nostre proposte, ma attendiamo che l’esecutivo presenti il testo definitivo». Poco fa nella conferenza stampa unitaria Tajani-Salvini-Meloni, la leader di Fratelli d’Italia conferma l’intervento di Tommaso Foti a Montecitorio: «Noi abbiamo valutato attentamente quale apertura di credito dare non alla maggioranza ma all’ipotesi per la quale è nel confronto che si può far uscire dalle secche l’Italia. Il nostro voto non è ispirato a secondi fini, e siamo fieramente all’opposizione. Non abbiamo desiderio di confusione o commistione di ruoli. Questo voto non è per voi, è per l’Italia». Le richieste del Cdx vanno dalla risorse agli autonomi, ma non solo: «a condizione che le risorse derivanti dall’attuale scostamento vengano destinate innanzitutto ad una sospensione dei versamenti fiscali e contributivi che vada oltre i settori dei codici Ateco direttamente destinati dalle misure restrittive e riguardi tutte le aziende, le partite iva, i professionisti che hanno subito cali significativi di fatturato».

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