Scott Ritter, ex intelligence Usa ed ex ispettore delle armi dell’Onu è stato perquisito dall’Fbi che ha fatto irruzione nella sua abitazione di New York mercoledì 7 agosto. Lo hanno riferito alcuni funzionari federali che hanno anche confermato che Ritter era sotto indagine per propaganda filorussa a causa di alcune sue dichiarazioni anti Ucraina e a sostegno di Putin. L’ex agente in seguito al raid ha dichiarato ai giornalisti intervenuti che la perquisizione era stata fatta nell’ambito di una inchiesta federale per presunte violazioni del Foreign Agents Registration Act.



Precedentemente, nel 2022, sempre per le sue affermazioni in merito alla guerra in Ucraina, il suo account X era stato sospeso, in seguito ad un post nel quale specificava che la polizia ucraina era responsabile per il massacro di centinaia di persone a Bucha e non la Russia. Ora, dopo quest’ultima operazione Ritter ha anche detto di essere stato preso di mira per aver esposto le violenze dell’esercito israeliano durante la guerra a Gaza e per aver criticato le politiche di Biden sul sostegno nei conflitti in Medio Oriente e Ucraina sottolineando che il governo americano vorrebbe vietare la libertà di parola.



Scott Ritter ex ispettore Onu perquisito dall’Fbi per aver diffuso fake news filorusse

Scott Ritter, ex ispettore per le armi Onu in Iraq e funzionario dell’intelligence Usa, perquisito dall’Fbi nell’ambito di una inchiesta federale che lo vede come imputato per aver violato le regole del Foreign Agents Registration Acts, nello specifico divulgato false informazioni in merito alla guerra in Ucraina con chiare posizioni filorusse. Il New York Post ha pubblicato i dettagli della vicenda, ricordando anche che Ritter era stato condannato in precedenza anche per reati sessuali, dopo che furono diffuse alcune sue chat esplicite con un detective sotto copertura che fingeva di essere una ragazzina di 15 anni nel 2011. L’ex agente dell’intelligence inoltre era stato accusato di aver avuto vari incontri sessuali con minorenni.



Ultimamente gli era stato anche sequestrato il passaporto, poco prima di un viaggio in Russia per assistere ad una conferenza. Come evidenzia il quotidiano newyorkese,  Scott Ritter non ha mai nascosto le sue critiche nei confronti delle politiche estere degli Usa, a cominciare dalle sue dimissioni come ispettore Onu nel 1998 a causa di divergenze nei confronti delle strategie portate avanti per disarmare il regime di Saddam Hussein in Iraq.