Continua suscitare polemiche e critiche la docuserie su Netflix The Last Dance, che racconta, dal punto di vista di Michael Jordan, la gloriosa storia dei Chicago Bulls, proprio quando MD ne faceva parte. L’ultima, sempre feroce arriva poi in queste ore proprio dalla spalla dell’ex cestista di New York, ovvero Scottie Pippen, che pare non aver affatto gradito come viene dipinto dall’ex collega nella seconda puntata del telefilm. Anzi, come ci riporta David Kaplan, voce dell’NBA per Espn Radio, pare che l’ex ala piccola dei Bulls sia addirittura furioso per come MD lo avrebbe portato in scena su The Last Dance, serie che sta veramente spopolando in tutto il mondo. Proprio nella seconda puntata Jordan aveva definito lo stesso Pippen come un “egoista”, per aver rinviato l’operazione a una caviglia prima della stagione 1997-98: intoppo che costrinse i Chicago Bull a giocare senza Pippen per un paio di mesi. Da non scordare poi che nello stesso momento proprio l’ala piccola era nel mezzo di una guerra tutta interna con la dirigenza dei Bulls, rea nel 1991 di avergli fatto firmare un contratto sconveniente: benchè Pippen fu dei protagonisti dei successi della squadra di quelle stagioni, rimaneva infatti uno dei giocatori meno pagati dell’intera lega.



ANCHE GRANT CONTRO THE LAST DANCE

Ma quella di Pippen, non è l’unica reazione violenta alla docuserie The Last Dance che sta facendo sognare milioni di appassionati in tutto il mondo: già nei giorni scorsi infatti le dichiarazioni di Michael Jordan avevano fatto perdere la pazienza anche a un altro protagonista, della grande dinastia dei Chicago Bulls di quegli anni, ovvero Horace Grant. MD infatti nella serie ha fatto alcune illazioni in merito a Grant, dipingendolo come una possibile spia all’interno dello spogliatoio con Sam Smith (autore del controverso libro “The Jordan Rules”). Un’immagine che lo stesso Grant non ha ovviamente accettato, come ha riferito solo pochi giorni fa: “Bugie, bugie e ancora bugie, se Jordan ha provato rancore nei miei confronti, possiamo risolvere la questione da uomini. Possiamo discuterne o trovare un altro modo per sistemare le cose. Ma ancora una volta, davanti a una telecamera ha iniziato a ripetere la bugia secondo cui io sono la fonte che ha spifferato le cose scritte nel libro”.

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