Quest’anno la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura fa sul serio e l’attesissimo bando per contributi selettivi invece di uscire a giugno od oltre, come è avvenuto negli anni scorsi, è già stato pubblicato a marzo. I contributi statali ai settori Cinema e Audiovisivo sono assegnati dal 2021 in base alla legge 220/2016, dovuta al ministro Franceschini. Si tratta di contributi assegnati tutti a fondo perduto.
Le risorse stanziate per il 2021 (636 milioni) sono utilizzate in massima parte per riconoscere agevolazioni fiscali (454,8 milioni) alle imprese e per assegnare contributi automatici (40 milioni), cioè sovvenzioni attribuite alle imprese in modo oggettivo, sulla base delle attività svolte e dei risultati ottenuti, economici ma anche culturali, di queste attività negli anni precedenti. I contributi selettivi sono, invece, quelli assegnati agli autori o alle imprese che ne fanno domanda e sono assegnati in base al parere di un comitato formato da 15 esperti che selezionano tra le domande pervenute quelle meritevoli di contributo. Questi benefici economici sono destinati alla scrittura di sceneggiature, alle fasi di sviluppo e pre-produzione di nuove opere cinematografiche e audiovisive, alla produzione di cortometraggi, documentari, film d’animazione, opere di giovani autori, opere prime e seconde, opere difficili con modeste risorse e, infine, alla distribuzione nazionale e internazionale delle stesse. Per tali finalità quest’anno sono disponibili 33,9 milioni di euro.
Mentre però i contributi per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione sono destinati a imprese con determinati e precisi requisiti, la domanda per i contributi per la scrittura può essere presentata praticamente da tutti i cittadini italiani maggiorenni (o europei con residenza fiscale in Italia) che abbiano l’ambizione e le capacità di scrivere una sceneggiatura per un film (o per una serie) per il cinema, la televisione o il web.
Sono stati stanziati 1,2 milioni di euro di cui 780.000 per sceneggiature di opere non seriali e 420.000 per sceneggiature di opere seriali. Il contributo che può essere attribuito dal comitato degli esperti può variare da 10.000 a 20.000 euro.
Quest’anno sono previste tre sessioni per la presentazione delle domande e in ogni sessione saranno ammessi al contributo al massimo venti progetti (13 opere non seriali e 7 seriali). Le domande devono essere presentate esclusivamente attraverso l’apposita piattaforma della Direzione Cinema e Audiovisivo alla quale si accede mediante Spid o previa registrazione. È necessario disporre di posta certificata e firma digitale.
L’iniziativa è interessante e meritevole ma sembra sottodimensionata rispetto alle esigenze della nostra produzione. L’Italia ormai produce ogni anno 300 film e le fiction e le serie tv possono arrivare a 100. Sarebbe quindi più utile e realistico assegnare maggior contributi per stimolare la creatività e la scrittura piuttosto che incentivare una produzione non sempre di eccelsa qualità, finanziare cioè 300-400 sceneggiature e produrre 150 film e 100 tra fiction e serie.
Il bando per contributi selettivi viene criticato, però, anche per altre ragioni: lo scarso numero di sessioni, i lunghi tempi di risposta e la poca trasparenza. In Francia le sessioni annuali sono 5 e le domande per la prima sessione di un anno si possono presentare già alla fine dell’anno precedente. Inoltre, viene effettuata una prima selezione, di cui si pubblicano i risultati, e un mese dopo viene pubblicata la graduatoria definitiva. In totale passano 4 mesi dal momento in cui si presenta la dimanda a quello in cui si viene a sapere la risposta. In Italia, invece, negli anni scorsi, benché fosse scritto nei bandi del MiC che le graduatorie sarebbero state pubblicate entro novanta giorni dal termine di presentazione delle domande, in realtà sono state pubblicate anche dopo più di un anno. Purtroppo, in passato, questo è avvenuto anche per i contributi allo sviluppo e alla produzione. Insomma, un’opera difficile per chi volesse e potesse beneficiare di tutte le tipologie di contributi selettivi previsti e presentasse domanda per la scrittura oggi: potrebbe disporre delle risorse per la realizzazione nel 2025.
Altro punto dolente del procedimento selettivo previsto dal bando è la trasparenza. La valutazione delle opere in Francia è affidata a comitati di esperti i cui nominativi sono pubblici. In Italia la valutazione è affidata al comitato di quindici esperti, i cui nominativi sono pubblicati sul sito della Direzione Cinema e audiovisivo, ma il bando prevede anche che “la DGCA fornisca supporto amministrativo, tecnico e logistico agli esperti, anche con l’ausilio di Istituto Luce Cinecittà Spa e a tal fine: a) può istituire gruppi di lavoro al fine di procedere a una pre-istruttoria specialistica delle istanze presentate” (art. 3, comma 4). Questi gruppi di lavoro sono stati istituiti e utilizzati in passato senza che ne siamo mai stati resi noti composizione e componenti.
Infine, benché sembri molto democratico consentire a tutti di provare a ottenere un contributo per scrivere una sceneggiatura, sarebbe più proficuo prevedere, come avviene in Francia, una forma di contributo per la scrittura aperto a tutti e uno per la riscrittura riservato agli autori professionisti che, per esempio, hanno già scritto almeno la sceneggiatura di un’opera realizzata.
A parte queste critiche ci si augura che le domande siano tantissime e portino nuove idee per il cinema e la fiction italiane. Il bando (Scrittura sceneggiature: artt. 6-12) può essere scaricato qui, mentre la domanda deve essere presentata tramite la piattaforma DGCOL alla quale si accede qui. Sul sito della Direzione cinema e audiovisivo si trovano anche vademecum e istruzioni per la compilazione on line. Le scadenze del 2021 sono il 19 aprile, il 25 giugno e il 29 settembre.
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