Il Financial Times ci va duro con la BCE E questa settimana scrive a caratteri cubitali che la decisione presa da Christine Lagarde sulla possibilità di attuare uno scudo anti-spread dovrà cercare necessariamente di sostenere il debito pubblico dei paesi in difficoltà e non di affossarlo. Perché in realtà esiste questo rischio. Nonostante lo scudo anti-spread sia una misura decisa per offrire sostegno hai titoli di stato emessi da paesi con conti pubblici meno solidi, si sa che questa misura serve a placare il debito pubblico italiano.
Scudo anti-spread: minori rendimenti e meno investitori?
L’impressione che lo scudo anti-spread serve soltanto a frenare l’incremento dei tassi sui rendimenti sui titoli che, soltanto la settimana scorsa sono arrivati a 4,36%. Indubbiamente un impegno per lo stato italiano, ma un maggior rendimento per gli investitori.
E dunque lo scudo anti-spread servirebbe a dare una mano al tesoro italiano ma, l’impressione è che tutto questo serva piuttosto ad eliminare immediatamente la possibilità che gli investitori facciano ricorso ai BTP italiani durante le aste. Infatti se lo spread dovesse scendere sotto il livello di allerta, che cosa accadrebbe per le aste dei fondi italiani? Una volta che sarà intervenuta la Banca Centrale Europea a metterci le pezze, e che l’Italia ne avrebbe guadagnato in fatto di etichetta portando lo spread nuovamente su una soglia accettabile, chi altri deciderà di investire sui titoli del belpaese?
Scudo anti-spread: il rischio per l’Italia
La domanda è d’obbligo visto che la Banca Centrale Europea per statuto non può acquistare titoli del mercato primario e quindi il rischio che l’Italia non riuscisse a finanziare se stessa per far fronte al proprio debito potrebbe essere concreta.
Negli ultimi anni infatti la Banca Centrale Europea ha acquistato il bando sovrani, aumentato la liquidità è abbassato i tassi. Questa volta invece accadrebbe il contrario cioè si alzerebbe lo i tassi e nel frattempo si ridurrebbe la liquidità. Un mix veramente micidiale che rischia di affossare i titoli italiani e la liquidità del nostro paese.