Ieri all’interno di una convulsa riunione del Consiglio dei Ministri è stata presentata la bozza finale del Recovery Plan italiano, con le 6 macro-aree di intervento in cui sono stati suddivisi i futuri fondi in arrivo dalla Commissione Europea (laddove, ovviamente, vi sarà la conferma dell’intero piano di Recovery Fund-Next Generation Eu). Ebbene, il fronte scuola “ottiene” secondo le anticipazioni emerse dalla bozza ben 19,2 miliardi di euro di finanziamento: si tratta della quarta “missione” per ordine di finanziamenti, preceduta da “Rivoluzione verde e transizione digitale” (74,3 mld), “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” (48,7 mld) e “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” (27,7 mld). La parte del Recovery Plan dedicata alla scuola – qui il testo in bozza riportato da Repubblica, ndr – ha come titolo “Istruzione e ricerca” e vede destinati come fondi il 9,8% dei 196 miliardi di euro totali ipotizzati dal Governo Conte-2. Meno miliardi li ottengono invece le missioni “Parità di genere, coesione sociale e territoriale” (17 mld) e Sanità (9 mld).
LE LINEE GUIDA DELLA SCUOLA
Le linee guida prodotte e alle quali si “ispirano” i progetti previsti dal maxi piano sulla scuola nel Recovery Plan prendono spunto dai lavori tecnici del Ministero dell’Istruzione prodotti nei mesi scorsi: in primis, la necessità di una riforma vera e propria del sistema di selezione del personale scolastico, con modifiche sui concorsi e le modalità di ingresso nel vasto mondo scuola. Il Governo individua poi la necessità di un potenziamento dell’offerta formativa sempre per il personale scolastico, mentre il diritto allo studio e l’orientamento prima delle superiori sono due degli altri assi portanti del progetto di rafforzamento del mondo scuola per i prossimi anni post-Covid. Innovazione, edilizia scolastica, riforma dei dottorati e delle università sono le altre linee guida che da anni vengono impostate come “urgenti” ma che fino ad oggi ancora non sono stati affrontati seriamente da alcun programma ministeriale: ora, con i soldi del Recovery Fund in arrivo, la possibilità c’è ed è concreta e viene impostata al momento così dal Governo e dal Miur.
SCUOLA, I PROGETTI PREVISTI DAL RECOVERY PLAN
La missione della scuola si concretizza su 2 linee di azione principali per gli investimenti da 19,2 miliardi di euro: il potenziamento della didattica e diritto allo studio; la ricerca e il legame con l’impresa. Nella bozza emersa ieri, il Governo promette una riforma dei concorsi per le assunzioni di docenti e presidi nelle scuole «integrando le procedure di selezione con periodi di formazione e di prova». Non solo, come ben sottolinea “Orizzonte Scuola”, la missione “Istruzione e ricerca” si pone obiettivi ambiziosi come «aggredire il deficit di competenze che limita il potenziale di crescita del nostro paese e la sua capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali: migliorare i percorsi scolastici e universitari degli studenti; rafforzare i sistemi di ricerca e la loro interazione con il mondo delle imprese e delle istituzioni». E così che vengono adottati i primi progetti poi sottoposti al vaglio della Commissione Europea: si parte dall’ampliamento delle competenze nelle scuole, nelle università e nelle aziende; potenziamento ricerca di base; interazione maggiore tra scuola e mondo imprese; riqualifica per eliminare disparità regionali.