In Italia tiene banco (difficile, francamente, trovare un’espressione più calzante per l’argomento oggetto di quest’articolo) la questione banchi di scuola, inevitabilmente connessa alla ripresa delle lezioni frontali, con quest’ultima che, secondo quanto stabilito dal ministro Lucia Azzolina, dovrebbe avvenire il prossimo 14 settembre. Ad oggi, però, non si ha ancora traccia dei banchi singoli utili al mantenimento delle distanze interpersonali tra gli studenti all’interno delle aule e, stando a quanto riportato da “Orizzonte Scuola”, ne sarebbero stati ordinati 2.443.000, di cui 2.080.000 monoposto tradizionali, e vi sarebbero addirittura quattro criteri fissati per l’esecuzione della distribuzione dei manufatti presso i vari istituti scolastici. Quali? L’indice Rt e la curva del contagio, assegnazione prioritaria alla primaria, data di apertura delle scuole delle diverse regioni e, non ultimo, il rapporto tra dotazione e spazi incrementali esterni.
SCUOLA, NUOVI BANCHI. ARCURI: “PRECEDENZA ALLE REGIONI PIÙ A RISCHIO”
Come riferito dall’agenzia di stampa ANSA, il commissario straordinario dell’emergenza, Domenico Arcuri, ha asserito nelle scorse ore che “in 173mila casi sono state richieste sedie, ma non banchi”, fornendo poi dati puntuali a seconda delle varie regioni. Ad esempio, in Valle d’Aosta è stato richiesto l’8 per cento dei banchi dalle scuole rispetto al totale degli studenti, in Trentino il 12%, in Veneto il 15%. In Emilia-Romagna la percentuale sale 16%, mentre in Campania si attesta addirittura al 61%, sino a giungere al 69% della Sicilia. La media nazionale è del 29%. La provenienza dei banchi sarà diversa: sono state coinvolte undici aziende, sette italiane e quattro con sede all’estero. I tempi di consegna previsti, secondo Arcuri, sono stimati tra settembre e la fine di ottobre per il completamento totale della distribuzione. Infine, una statistica che esorta alla riflessione: in Italia si producono solitamente 20omila banchi ogni dodici mesi, mentre adesso bisognerà crearne 12 volte di più.