Il Rapporto Plus 2022, che verrà presentato il prossimo 7 marzo presso l’Auditorium dell’Inapp, contiene i risultati di una indagine sulla scuola condotta sulla base di un campione di 45.000 persone tra i 18 e i 74 anni. I risultati, come riportato da Italia Oggi, sono drammatici. È emerso, infatti, che ad oggi il 41% degli italiani (17,7 milioni) ha al massimo la licenza media. È di poco superiore il dato relativo ai possessori di diploma, ovvero pari al 42% (17,9 milioni). In molti, infatti,



La porzione di popolazione con un titolo di studio più elevato è nettamente inferiore. Per la laurea si parla del 14% (6,1 milioni) mentre per master dottorati di ricerca del 3% (1,3 milioni). Le donne continuano ad avere titoli di studio più elevati a confronto con gli uomini. Il rapporto analizza inoltre la partecipazione ad attività di formazione. L’aspetto rilevante dei dati in questione è che queste ultime interessano più gli occupati di coloro che non hanno un lavoro, in controtendenza con il resto d’Europa. Meno del 12% delle persone in cerca di una occupazione e solo il 4,5% degli inattivi si preoccupa di partecipare ai corsi.



Scuola, 41% degli italiani ha solo licenza media: un quadro drammatico

Il quadro sulla scuola descritto nel Rapporto Plus 2022 dell’Inapp è dunque piuttosto drammatico, soprattutto in virtù del fatto che il 41% degli italiani tra i 18 e i 74 anni ha solo la licenza media. “Sono dati che fotografano in modo abbastanza netto il nostro sistema di istruzione e di formazione professionale”, ha commentato il presidente dell’istituto Sebastiano Fadda.

“È necessario apportare dei miglioramenti per garantire una migliore aderenza dei percorsi formativi ai bisogni di competenze emergenti dall’evoluzione della società e per garantire anche un adeguato sistema di orientamento e di supporto capace di rompere la frequente dipendenza dei percorsi formativi dal retroterra culturale e reddituale dei genitori. Orientamento, investimenti nella scuola, sostegno ai più fragili sono attività da sostenere per garantirsi nuove generazioni integrate e adeguate ai tempi, sia come cittadini sia come lavoratori”, ha concluso.