Via libera alla Camera alla riforma sull’educazione civica contenente un emendamento che cancella le punizioni previste da un Regio decreto del 1928, tra cui la nota sul registro e l’espulsione nella scuola primaria. Il Miur ha tenuto a precisare sul tema: «Viene solo operato un allineamento normativo in tutti gli ordini di scuola, con il conseguente superamento di alcune norme del passato». Soddisfatta la Lega per l’ok ricevuto alla riforma a Palazzo Montecitorio, ecco le parole di Matteo Salvini: «Festeggio l’approvazione del ritorno dell’Educazione Civica in classe, con la legge della Lega approvata oggi alla Camera. Vita concreta contro inutili polemiche. Il prossimo passo sarà, fra due settimane, il sì alla legge per le telecamere obbligatorie in asili e case di riposo». Ma non mancano le critiche, ecco le parole della dem Simona Malpezzi: «Nessuna ora in più, nessun docente in più, nessuna disciplina in più: ma di cosa si vanta Salvini rispetto alla legge su educazione civica? Potrebbe spiegarcela? Lui l’ha letta?». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
Scuola, via libera alla Camera all’educazione civica
Alla Camera è passato un emendamento sulla scuola che dice addio alle note sul registro. La decisione è stata quella di abolire il Regio decreto del 1928. Di fatto sono state cancellate le punizioni previste oltre alle sanzioni disciplinare per i bambini delle elementari. Il Miur ha specificato come le sanzioni siano state allineate alla normativa sulla secondaria. I Presidi hanno reagito in maniera molto positiva, specificando che le norme vigenti erano anacronistiche e che l’educazione deve basarsi sulla comprensione e non sulla punizione. Nonostante questo in molti hanno fatto polemica, sottolineando che il bullismo è un fattore sempre più presente già dai 9-10 anni. Ora sarà importante capire bene anche quelle che sono le novità rispetto al passato.
Scuola, addio note sul registro: parla Vittorio Lodolo D’Oria
Vittorio Lodolo D’Oria ha parlato in merito all’addio delle note sul registro a scuola. Esperto in burnout degli insegnanti non è assolutamente d’accordo con questa scelta. La Repubblica riporta le sue parole ed evidenzia: “Questa per noi è la deriva. Stiamo levando tutti gli strumenti educativi, anche le sanzioni ora. Sappiamo cosa non si deve fare con i bambini, ma non come comportarci con loro”. Il Miur però tiene a ribadire: “L’articolo 8 del disegno di legge non fa altro che estendere anche alla scuola primaria il patto educativo di corresponsabilità che già oggi disciplina i diritti e i doveri degli studenti delle scuole secondarie nei confronti degli istituti”.