Oggi assistiamo spesso ad atti di violenza che riguardano i giovani. Io scrivo, invece, per raccontare storie positive che li vedono come protagonisti. Sono Marilena, docente di sostegno nell’Istituto comprensivo M.L. King di Caltanissetta, diretto dalla professoressa Daniela Rizzotto. I nostri ragazzi si occupano di prendersi cura di chi ha bisogno, non semplicemente donando qualcosa di materiale ma dando amore e valorizzando ogni persona. A Natale, come ogni anno, abbiamo chiesto loro di portare dei giocattoli che avevano a casa e di impacchettarli con cura come se dovessero riceverli loro. Abbiamo spiegato, infatti, che non si trattava di semplice elemosina, ma di un gesto di amore e che anche nel modo in cui avrebbero donato l’oggetto si sarebbe visto se quello che facevano stava loro a cuore.
Sono arrivati centinaia di regali che i ragazzi avevano a casa, che hanno incartato con cura, corredati da pensieri personalizzati per i bambini che li avrebbero ricevuti. Abbiamo assistito ad un cambiamento di sguardo, a un gesto di amore e non di semplice e sterile consegna di regali. Quando sono stati consegnati i doni, tutti i ragazzi hanno detto di essere stati felici nel fare questo gesto perché ha cambiato il loro sguardo. Anche durante il duro periodo del Covid abbiamo visto dei giovani all’opera per tirare fuori il meglio di loro e usare il loro talento per qualcosa di bello. Non sono rimasti a poltrire nel divano o a commiserarsi, ma hanno utilizzato il loro tempo per fare compagnia ai bambini soli con l’uso delle nuove tecnologie. Ci siamo infatti collegati on line con le comunità di minori a rischio ed abbiamo fatto dei laboratori di cucina e una tombola con tanti bei regali che abbiamo fatto loro arrivare prima dell’evento. Inoltre i ragazzi hanno voluto realizzare un video dove ognuno potesse mettere ciò che sapeva fare meglio: c’è chi ha cantato, chi ha suonato, chi ha scritto poesie per inviarle poi a chi era solo a casa.
Per tale ragione la nostra scuola è stata premiata dal Consiglio d’Europa, ma il premio più bello per me, la dirigente e tutti i miei colleghi è stato vedere la felicità dei ragazzi negli occhi. In tutte le occasioni in cui possono vivere la bellezza del donare, questi giovani non si tirano mai indietro. Ogni anno, infatti, partecipano alla Colletta alimentare e non si limitano a dare il sacchetto alle persone ma spiegano le ragioni del gesto, cosa fa il Banco alimentare e soprattutto come cambia l’atteggiamento di chi si è impegnato nella caritativa come dono commosso di sé. Per San Valentino regalano dei cuori ai nonni soli e fanno loro compagnia.
Ho voluto raccontare queste iniziative per far emergere esperienze belle che cambiano soprattutto lo sguardo di chi le fa e aiutano a riscoprire che ogni persona incontrata in questo cammino di solidarietà è preziosa. Ed è un dono innanzitutto per sé .
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