Una vera e propria crisi nel sistema educativo del Sud Italia è in atto negli ultimi mesi. Dopo i fatti di Palermo e Caivano, il Governo ha scelto di accendere i riflettori su quella che è la situazione del Mezzogiorno, dove l’abbandono scolastico è molto più alto rispetto al resto d’Italia e dove i giovani, troppo spesso, allo studio preferiscono vie alternative, certamente meno impegnative ma allo stesso tempo molto più pericolose. Non solamente Agenda Sud, piano di investimenti per il Meridione. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato anche altre misure significative.



Nella giornata di ieri, il Governo ha approvato il decreto Caivano, che introduce misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, come sottolinea Orizzonte Scuola. Così, le regioni del Meridione, che sempre più spesso si trovano a fare i conti con un tasso altissimo di dispersione scolastica, avranno una serie di attenzioni che in precedenza non hanno avuto. Una di queste prevede il rafforzamento dell’offerta educativa nelle scuole con maggiore disagio educativo, attraverso un incremento numerico dei docenti.



Cosa prevede il decreto: aumento per i docenti nelle zone disagiate

Nel decreto Caivano, è prevista anche una misura per l’organico dei docenti, con lo scopo di garantire continuità didattica. È prevista infatti una dotazione supplementare di 6 milioni di euro per il Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (MOF). Lo scopo è incentivare nel medesimo territorio la permanenza dei docenti delle zone più disagiate, ma anche premiare coloro che forniscono una presenza stabile nelle istituzioni scolastiche. Come spiega Orizzonte Scuola, i docenti a tempo indeterminato beneficeranno di misure di incentivo pecuniario e di un punteggio aggiuntivo in base agli anni di servizio. Verrà infatti attribuito un punteggio aggiuntivo di 10 punti, a conclusione del triennio effettivamente svolto. 2 ulteriori punti per ogni anno di permanenza dopo il triennio.

Incentivi, ma anche controlli: il Governo riconosce anche la necessità di tenere d’occhio le situazioni relative alla scuola. Per questo, nella nuova legislazione c’è inoltre una proposta che introduce pene severe per chi elude l’obbligo scolastico.  Per i casi di dispersione più gravi, come i minori mai iscritti a scuola nonostante gli ammonimenti, si potrà arrivare addirittura a una pena detentiva fino a due anni. Per chi, invece, abbandona la scuola, la pena può arrivare fino ad un anno di reclusione. Prevista anche una misura pecuniaria: chi viola l’obbligo scolastico perderà il diritto di percepire l’assegno di inclusione.

Leggi anche

Million Day ed Extra Million Day: l'estrazione delle 13.00/ Numeri del 22 novembre 2024