Mentre si avvicina la data di riapertura delle scuole, si registra un nuovo scontro tra Ministero dell’Istruzione e sindacati. A sollevare la bufera le dichiarazioni rilasciate dalla ministra Lucia Azzolina a Repubblica. Nell’intervista parla di «un sabotaggio da parte di chi non vuole che ripartano», dice in riferimento alle scuole. Già il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva attaccato un mese fa parlando di «inaccettabile ricatto del sindacato che minaccia di paralizzare la ripresa scolastica». Ora la ministra torna all’attacco e afferma di essersi «trovata di fronte a una resistenza strenua al rinnovamento». Ad esempio, spiega che «non è un mistero che i sindacati siano contrari al concorso con prova selettiva: vorrebbero stabilizzare i precari, immissione in ruolo per soli titoli». Ma per 80mila posti sono arrivate 570mila domande, di cui 64mila di docenti con almeno 36 mesi di servizio. «Le altre 506 mila sono di neolaureati o giovani docenti. I precari hanno diritti acquisiti, ma i giovani hanno diritto di accesso».
SCUOLA, AZZOLINA VS SINDACATI: LA DURA REPLICA
La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina si è detta disponibile ad accogliere le istanze dei sindacati, laddove possibile. «Ciò che non è ammissibile sono atteggiamenti che mirano a conservare potere e rendite di posizione nell’interesse non di tutti ma di alcuni», spiega a Repubblica. A tal proposito, rivela che molti dirigenti scolastici le abbiano raccontato di diffide ricevute in questi giorni, di minacce di sciopero e richieste in massa di aspettativa. «Viviamo un momento in cui come mai prima dobbiamo collaborare. Io sono dalla parte della scuola». Lo sdegno dei sindacati è alle stesse: «Ci rendiamo conto che la ministra vuole fare il comandante modello Schettino», la replica di Lena Gissi, segretaria di Cisl Scuola.
Non è da meno Francesco Sinopoli, segretario di Flc-Cgil: «Al netto del fastidio e dello sconcerto che proviamo il fatto grave è che di fronte a un disastro, che noi avevamo previsto e rispetto al quale abbiamo cercato di dare il nostro contributo per evitarlo, la ministra cerca di scaricare le responsabilità che sono le sue e del governo». Per Sinopoli si tratta di un’operazione politica, quindi invita la ministra a fare il suo lavoro per riaprire la scuola. Gissi comunque assicura che «i sindacati non hanno alcun interesse a sabotare l’apertura della scuola, anche perché ci stanno già pensando i ritardi». La segretaria di Cisl Scuola parla di un «atteggiamento superficiale sul piano comunicativo della ministra» che li preoccupa.