Lucia Azzolina contro tutti. La ministra dell’Istruzione interviene a “Che tempo che fa” sul nuovo Dpcm e l’emergenza coronavirus in Italia, finendo anche per attaccare lo stesso Governo. Nell’intervista rilasciata a Fabio Fazio ha, infatti, confermato che “ci sono delle criticità, soprattutto sui trasporti”. La questione era chiara a tutti, anche se la stessa ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli nega il problema, ma queste parole rischiano di aprire una frattura profonda all’interno del Governo in una fase delicata. “Se alla sicurezza nelle scuole aggiungiamo un grande lavoro nelle Asl e nei trasporti, faremo grossi passi avanti per i nostri studenti”, l’altra stoccata della Azzolina. La ministra ha rivendicato il lavoro svolto quest’estate sull’edilizia scolastica. “Con i 660 milioni circa sono stati aperti 12mila cantieri per avere 40mila aule in più”. Lo stesso lavoro non sarebbe stato fatto invece per migliorare i trasporti. E quindi ha aggiunto: “La scuola non ha inciso nell’aumento dei contagi”.



LUCIA AZZOLINA CONTRO REGIONI: “300 MILIONI PER TRASPORTI”

Un attacco serio e circostanziato quello di Lucia Azzolina a “Che tempo che fa” su Rai 3. “Il Governo ha dato 300 milioni di euro per i trasporti”, ha spiegato l’esponente del MoVimento 5 Stelle, secondo cui bisogna ora intervenire in quei settori dove ci sono delle criticità, a partire dai trasporti. L’attacco in questo caso è indirizzato alle Regioni, finite spesso nel mirino dell’esecutivo in un eterno conflitto. Ma la ministra dell’Istruzione ha parlato anche del concorso straordinario, un altro tema attorno a cui sono scoppiate delle polemiche. “C’è stato un dibattito, io l’avrei fatto già quest’estate”, ha precisato la Azzolina. “Abbiamo raggiunto un accordo di maggioranza migliorativo e la prova non è più a crocette, ma a risposta aperta, così va sicuramente meglio. Questo ha dilatato i tempi e i concorsi si stanno facendo adesso”. Invece sulla prova suppletiva: “Sono state usate le stesse regole applicate per l’università. C’è un parere della Funzione Pubblica che vieta le prove suppletive”.

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