Scuole sicure? La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ne è certa, eppure ci sono degli studi che la smentiscono. L’aspetto grave di questa vicenda è che li avrebbe ignorati. A lanciare la pesante accusa è Il Tempo, secondo cui la Azzolina ha sottovalutato il pericolo contagio a scuola, in particolare due documenti. Il Comitato tecnico scientifico (Cts) avrebbe lanciato l’allarme a Ferragosto, ma è caduto nel vuoto. Il quotidiano parla di un documento protocollato, che è del Ministero della Salute e reca la data del 12 agosto scorso. È stato quindi redatto in estate quando si esaminavano gli scenari per l’autunno e si facevano previsioni sull’eventuale seconda ondata, quando non si sapeva nulla su arrivo e intensità. “Gli scenari dipenderanno molto da alcune incognite”, scrivevano gli esperti del ministro Roberto Speranza. E in un passaggio del documento si esamina la “trasmissibilità di Sars-CoV-2 nelle scuole”. Si precisa che non è nota la reale trasmissibilità del coronavirus nelle scuole, ma si avverte: “Cominciano a essere disponibili evidenze scientifiche di outbreak negli ambienti scolastici”.



SCUOLA, “I DOCUMENTI CTS IGNORATI DA AZZOLINA”

Quelle erano le settimane in cui la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina si occupava dei banchi con le rotelle. “Non è nemmeno noto l’impatto che potranno avere le misure di riorganizzazione scolastica che si stanno mettendo in campo in questi giorni”, recita il documento redatto dal Comitato tecnico scientifico (Cts) e di cui parla oggi Il Tempo. Gli esperti pronosticavano come “molto incerto il ruolo della trasmissione nelle scuole a partire da settembre sull’epidemiologia complessiva di Sars-CoV-2”. Nel documento si prospettavano diversi scenari. Qualche giorno dopo, il 21 agosto, l’Istituto superiore di sanità (Iss), segnala la preoccupazione al Cts in modo ancor più netto: “La riapertura delle scuole attualmente prevista nel mese di settembre 2020 pone dal punto di vista epidemiologico un possibile aumento del rischio della circolazione del virus nella comunità”. Quindi, chiedeva di procedere “con una riapertura scolastica più sicura”.

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