La scuola oggi vede le prime ripartenze post-coronavirus a Bolzano (per 92mila studenti) e la materna di Vo’ Euganeo, dove tra una settimana esatta il Presidente Mattarella arriverà per dare il via libera alla ripresa nazionale di tutte le scuole: con il Capo dello Stato ci sarà anche la Ministra Lucia Azzolina, oggi intervenuta nella prima puntata della stagione di Agorà per fare il punto della situazione dopo mesi di polemiche, ritardi, disagi e dubbi “logistici” sui comportamenti che si dovranno tenere in caso di contagio. «Abbiamo lavorato per trovare nuovi spazi e garantire il distanziamento di un metro in classe. Se c’è il metro di distanza la mascherina può non essere usata. Si deve usare nei momenti di dinamicità, quando si è in movimento, si va alla toilette, durante la ricreazione, certo non quando si mangia», ha spiegato la Ministra dell’Istruzione confermando, a nome di tutto il Governo, come la riapertura delle scuole sia «un segno di rinascita per tutto il Paese». Le polemiche però restano tante, tra famiglie, docenti e dirigenti scolastici che lamentano ad esempio il gran caos sul bando dei banchi “monoposto”: «Consegnare 2,4 milioni di banchi è uno sforzo enorme, è ingiusto essere accusati di ritardi. In due mesi li consegneremo. A settembre sarà quasi completamente coperta la primaria, poi entro ottobre tutto il resto», promette la Azzolina.



AZZOLINA “ALL’ESTERO CI FANNO I COMPLIMENTI”

In merito alle mascherine, alle distanze e pure sul tema dei trasporti scolastici, da oggi è in vigore (non appena sarà firmato dal Premier Conte) il nuovo Dpcm 7 settembre che fino al 30 settembre applica insieme alle regole anti-Covid “canoniche” anche le linee guida Iss su tutti i comportamenti da tenere in caso di contagio di studenti, docenti e operatori scolastici. In merito all’emergenza sanitaria, la Ministra Azzolina spiega che ci saranno nelle scuole spazi Covid «ad hoc all’interno e fuori dalle classi», mentre in caso di studente con sospetto contagio «Si chiamano i genitori e si mettono in contatto con il Dipartimento di igiene territoriale, si farà il tampone e se c’è positività, grazie al registro dei contatti si capirà quante persone devono andare in quarantena. Gli studenti in quarantena cominceranno a fare didattica a distanza e ci sono contributi alle famiglie per lo smart working». È sempre la titolare del Miur a ribadire, davanti alle polemiche (tante) piovute addosso in questi mesi come in realtà l’Italia sarebbe molto considerata a livello europeo per gli iter anti-Covid nella scuola: «Siamo l’unico Paese che distribuisce 11 milioni di mascherine gratis al giorno al personale scolastico e agli studenti, che per la ripartenza delle scuole ha messo soldi per l’edilizia e ha previsto 70 mila unità di organico in più tra docenti e Ata. Noi ci confrontiamo molto con i colleghi dell’Istruzione degli altri paesi, l’Italia viene fatta parlare sempre per prima, all’estero ci fanno i complimenti per come abbiamo gestito i problemi. Certo, si può fare sempre meglio». Chiosa finale sul caos supplenze e chiamate delle cattedre, con diversi punti di domanda ancora a 7 giorni dall’inizio delle lezioni: «Se parliamo di supplenti e concorsi, ogni settembre, anche negli anni scorsi, i titoli sono sempre gli stessi, ‘caos scuola’. Le nomine dei supplenti si sono sempre fatte due-tre giorni prima dell’inizio della scuola, non è una novità di quest’anno».

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