La scuola dovrà riaprire al 100% a settembre, con meno classi “pollaio”, tutti i docenti vaccinati e con un piano di assorbimento precari decisamente più ingente degli ultimi tentativi: il “piano” del Ministro Patrizio Bianchi è ingente e viene presentato nei suoi dettagli oggi nell’intervista a Repubblica. Oltre un anno di pandemia ha ridotto il mondo scolastico – tra studenti, docenti, presidi, famiglie e i coordinamenti di Regioni e Comuni – allo stremo e la “fisarmonica” di regole e chiusure dall’inizio del primo lockdown vuole essere evitato il più possibile nel prossimo anno 2021-2022 al via in settembre.
«L’obiettivo è avere tutti gli studenti in presenza, anche quelli delle superiori. E per farlo il nostro primo problema è garantire la sicurezza. La scuola oggi ha bisogno di certezze e siamo a lavoro per questo. Con il decreto sostegni abbiamo già dato 150 milioni alle scuole per la sicurezza sanitaria. Adesso, in accordo con il generale Figliuolo, stiamo facendo ripartire le vaccinazioni per tutto il personale scolastico: siamo al 70%, a settembre avremo tutti vaccinati», spiega il titolare dell’Istruzione a Rep. Sul tema “nodoso” degli ingressi scagionati, Bianchi annuncia di star lavorando con i colleghi ministri Lamorgese, Gelmini e Giovannini (Interni, Affari Regionali e Trasporti) per ragionare con enti locali, Prefetti in modo da «organizzare la gestione dei trasporti anche rispetto agli orari di ingresso e di uscita a scuola».
RIAPERTURA SCUOLA, IL PUNTO DEL MIUR
Servono tutti gli studenti in presenza per cominciare al meglio il terzo anno di pandemia a scuola, ma per farlo occorrono due elementi essenziali: meno studenti in classe (con più classi) e sopratutto più docenti. «Precari? Non intendo fare sanatorie, il mio obiettivo è arrivare a un sistema a regime con concorsi annuali. Stiamo concludendo il concorso straordinario e presto avvieremo i due ordinari già banditi. Sui precari bisogna tener conto delle differenti situazioni, chi ha specializzazioni, chi ha già superato concorsi, chi ha tanti anni di servizio. Riconosceremo le loro esperienze professionali, e le esigenze degli studenti per dar loro continuità didattica. Stiamo lavorando per garantire a settembre la ripartenza con soluzioni adeguate al Paese», spiega ancora il Ministro Bianchi a Repubblica. Inevitabile poi l’accenno all’altro nodo annoso per la scuola italiana, le classi pollaio: «Nel PNRR abbiamo previsto la riduzione del numero di studenti per classe è un problema che esiste nei grandi centri urbani, mentre in quelli interni e nelle zone di montagna abbiamo il problema opposto. Andremo verso classi ridotte dal prossimo anno, ci sarà una riduzione degli alunni mentre abbiamo confermato l’organico dei docenti e avremo seimila unità in più tra insegnanti di sostegno e potenziamento». Tempi scanditi poi per l’inizio dell’anno scolastico, in attesa di capire come le singole scuole organizzeranno i “recuperi” spalmati lungo l’estate (in maniera facoltativa): «l’inizio della scuola, dal 1° settembre inizierà la fase dell’accoglienza, poi dipenderà dalle Regioni, ma mi auguro si inizi tra il 10 e il 15 settembre», chiarisce il n.1 del Miur a Viale Trastevere.