Il monito resta lo stesso dell’ultimo Decreto Covid sul Green Pass: «tutti i docenti e il personale della scuola che non avrà il Green Pass sarà sospeso». A ricordarlo è il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, intervenendo a margine del convegno al Meeting di Rimini: «Abbiamo un set di regole chiare, che abbiamo ovviamente dato seguendo le indicazioni del Cts; indicazioni che dicono in maniera molto evidente che tutti coloro che hanno un Green pass sono dentro la scuola mentre coloro che non hanno un Green pass ovviamente saranno sospesi», ribadisce il titolare del Miur.



Nel decreto emanato lo scorso 6 agosto si legge infatti, «Il mancato rispetto delle disposizioni è considerata assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato». Per Bianchi però resta principale il rientro in presenza dell’intero comparto scuola, perciò «il green pass non è un elemento punitivo, ma una misura di tutela».



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Sul fronte studenti reta l’indicazione assai consigliata di vaccinarsi, ma senza alcun obbligo per i ragazzi tra i 12 e i 17 anni: «stiamo lavorando molto sul sistema del trasporto pubblico locale con i Comuni, investendo 800 milioni di euro, per incrementare l’offerta e garantire la massima sicurezza. Quanto al non obbligo di green pass, abbiamo comunque fiducia nei ragazzi e siamo già a buon livello: è una fiducia ben riposta verso gli studenti». Tra i 12 e i 16 anni al momento il livello di vaccinati è oltre il 60%, un dato importante sottolinea Bianchi che non può che innalzarsi nelle prossime settimane, «Stiamo inoltre facendo un monitoraggio sistematico: abbiamo dato più di 100 milioni al commissario per questo». Nella lunga intervista rilasciata oggi ai nostri microfoni, il Ministro Bianchi ha inoltre ricordato come «La nota con cui abbiamo accompagnato l’invio del Protocollo di sicurezza alle scuole precisa bene i confini delle regole: potranno utilizzare parte delle risorse che sono state stanziate con il decreto Sostegni bis destinandole alla copertura dei costi per effettuare tamponi diagnostici “al personale scolastico, impegnato nelle attività in presenza e che si trovi in condizioni di fragilità sulla base di idonea certificazione medica”. Non ci sono ambiguità. Inoltre, mi permetta di ribadire che il green pass non è una misura punitiva, ma uno strumento che permette di tutelare i più fragili e il bene collettivo della scuola. La larga maggioranza del personale della scuola ha compreso bene quanto il vaccino sia prezioso per il ritorno alla normalità».

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