La ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti propone congedi retribuiti e diritto allo smart working per i genitori per la durata della malattia o della quarantena del figlio. In vista della riapertura delle scuole a settembre, si studiano le misure per aiutare le famiglie. Visto che la priorità è riportare i bambini a scuola, per restituire loro «ad un luogo ed una comunità educante», la politica ha il dovere e la responsabilità di rendere possibile tutto ciò, ma con un passo ulteriore, cioè «agevolare il ritorno a scuola nel modo più certo, stabile, sicuro per le famiglie». La ministra Bonetti nel suo post pubblicato su Facebook ha fissato un’altra condizione: «Dobbiamo anche garantire informazioni chiare e procedure semplici e adeguate». La ministra ha anche evidenziato la necessità, ad esempio, di percorsi dedicati e veloci, facilmente attivabili dalle famiglie, «per far fare il tampone ai bambini nei casi di sospetto contagio».
BAMBINI IN QUARANTENA? CONGEDI RETRIBUITI E SMART WORKING PER GENITORI
Il governo deve evitare, dunque, le lungaggini che complicano ulteriormente la situazione per le famiglie. «Ne va non solo della salute dei bambini e delle loro famiglie, ma anche del loro percorso educativo», avverte la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. Nel suo post pubblicato su Facebook ha ribadito inoltre che rimettere l’educazione al centro del Paese significa anche «concretezza di scelte che permettano di vivere davvero la scuola». Questo è ciò che si impegna a fare insieme al governo, proponendo anche congedi retribuiti. Il diritto allo smart working per i genitori lavoratori con almeno un figlio minore di 14 anni, previsto dal decreto Rilancio, è valido solo fino al 14 settembre. La data è stata scelta proprio per la riapertura delle scuole, ma ora il governo sta lavorando per concederlo a quei genitori di bambini che risulteranno positivi al coronavirus e quindi finiranno in quarantena. Nel frattempo resta valido fino al 15 ottobre per i lavoratori con disabili gravi in famiglia o persone esposte a rischio contagio.