Si può bocciare in Dad? La domanda dura per la scuola italiana ormai da un anno ma se nel pieno del primo lockdown – gestione Conte-Azzolina – si decise per una sorta di “promossi tutti”, quest’anno qualcosa potrebbe cambiare e già le polemiche contro il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sono in rampa di lancio. È attesa a giorni una nuova ordinanza del Miur con le disposizioni sugli scrutini di fine anno (sull’esame di Maturità 2021 e Terza Media è invece è in vigore una doppia ordinanza) , ma al momento restano in vigore le regole pre-Covid per cui resta possibile rimandare e anche bocciare gli studenti con molte insufficiente.



Una pseudo-normalità sta per tornare quantomeno per elementi e prima media – con il rientro in presenza dal 7 aprile per effetto del nuovo Decreto Covid – ma è sulle superiori che si concentrano le attenzioni più forti: «Al momento le disposizioni sono quelle pre-Covid e dunque sarà possibile rimandare e anche bocciare chi non ha molte insufficienze», spiega al Corriere della Sera Cristina Costarelli preside del liceo Newton di Roma. La didattica a distanza per il momento rimane, con annessi problemi non da poco sul fronte “copiature” e verifiche, e potrebbe dunque portare a decisioni importanti in vista della prossima ordinanza.



BOCCIATURE E SCRUTINI: IL RISCHIO RICORSI

Tra queste, oltre ad una possibile “proroga” delle regole usate lo scorso anno, vi è anche l’ammissione della bocciature nonostante il periodo di Dad che ormai affligge gli studenti delle superiori in questo 2021. Secondo le anticipazioni fornite da Orizzonte Scuola, al momento l’unica deroga che permane è per il requisito della frequenza: chi non è riuscito a frequentare in Dad per problemi legati a connessione o altre difficoltà può comunque essere ammesso all’anno successivo. Il “6 politico” per tutti invece è altamente osteggiato dal Ministro Bianchi: «Sono i consigli di classe a decidere le valutazioni»; ma di contro invece ammettere le bocciature nonostante la Dad potrebbe portare a non poche “beghe legali”, come sottolineano gli stessi presidi e docenti al Corriere della Sera «ricorsi e azioni legali potrebbero avere la strada spianata in un anno così», spiega ancora la preside Costarelli.



Una proposta di “soluzione” è stata presentata dal presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Giannelli, ribadita anche da altri colleghi come Patrizia Cocchi (Presidente Vittorio Veneto di Milano) sempre al CorSera «Un conto è se si torna in presenza dopo Pasqua, un altro se si dovesse rimanere in Dad fino a maggio. Con le lezioni a distanza la valutazione è in molti casi impossibile, si possono valutare le competenze ma non le conoscenze. Certamente far passare per due anni di seguito studenti impreparati non ha senso. Forse si potrebbe rimandare lo scrutinio a ottobre dell’anno prossimo, dopo un paio di mesi di recupero, e a quel punto decidere chi passa e chi no». L’ordinanza è attesa nelle prossime settimana, entro la metà di aprile, e dovrà dirimere tutte queste situazioni provando a fare una sintesi che al momento appare – va detto – ancora molto complessa.