Più della metà dei giovani pensa che il mondo finirà durante il corso della propria vita a causa dei cambiamenti climatici. Secondo i genitori si tratta dei danni dovuti ad un certo “allarmismo” che viene trasmesso loro negli insegnamenti a scuola, dove spesso si parla di cambiamenti climatici, che trasmetterebbero loro ansia. I bambini, infatti, sarebbero suggestionati dalle previsioni catastrofiche. Un sondaggio condotto nel mese di marzo su più di 1000 giovani studenti di 6 anni ha scoperto che il 53% è convinto che il mondo finirà proprio prima della loro morte.
Il 26% degli adolescenti sono spesso ansiosi o tristi proprio per il cambiamento climatico, con le notizie che trasmettono loro stati d’animo non felici. La metà degli studenti tra i 16 e i 18 anni ha detto che le persone dovrebbero avere la premura di fermare l’overpopolazione e i cambiamenti climatici. A spiegarlo è un rapporto di The Civitas, un Think tank.
Si parla di clima già dalle elementari
Alex Standish, professore associato di geografia educazionale all’UCL, ha spiegato che “al posto della narrativa catastrofica”riguardo i cambiamenti climatici, la scuola dovrebbe “fornire ai ragazzi una prospettiva riguardo il riscaldamento globale e dare loro una visione positivista”. In Inghilterra, nelle scuole si parla di cambiamenti climatici nella secondaria, insieme a scienza e geografia. La ricerca ha mostrato però che già molti insegnanti della scuola primaria parlano agli studenti dei tema.
Un altro sondaggio ha mostrato come 600 insegnanti tra scuola primaria e secondaria abbiano affrontato l’argomento dei cambiamenti climatici in classe, parlando anche di “giustizia sociale globale” già ai più piccolini. La National Education Union ha pubblicato una guida su come “parlare di emergenza climatica” nelle scuole. Il Dipartimento per l’Educazione, con il suo rappresentante, ha spiegato che una formazione in merito è importante per preparare i ragazzi ad affrontare le opportunità e le sfide future. Attenzione però a non cadere nel sensazionalismo.