Torna alta la tensione fra la ministra dell’istruzione, Azzolina, e i sindacati, a seguito della pubblicazione delle Gps, le graduatorie dei supplenti, per la prima volta in forma digitale causa epidemia di coronavirus. Peccato però che dopo le prime parziali pubblicazioni delle liste da parte degli Uffici scolastici territoriali competenti, siano emersi, secondo i sindacati, degli “evidenti errori nei punteggi”, con conseguente forte rischio di innumerevoli ricorsi da parte dei numerosi insegnanti che hanno presentato domanda di iscrizione (quasi due milioni in totale). Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, e Gilda Unams, le 5 sigle principali del settore, hanno quindi scritto un telegramma alla ministra Azzolina, “un atto di messa e mora e diffida”, chiedendo che le liste digitalizzate vengano “abolite”, per ritornare ai vecchi elenchi. Pronta, come sottolinea l’agenzia Ansa, la replica della stessa titolare del Miur, che ha fatto sapere come sia “Insensato parlare di caos” visto che “le segnalazioni sono pochissime” e ” tutte in via di risoluzione”, garantendo poi che le nomine dei supplenti arriveranno entro e non oltre il 14 settembre, giorno in cui inizieranno le lezioni nella maggior parte delle scuole d’Italia.
SCUOLA, CAOS GRADUATORIE SUPPLENTI: LE PUBBLICAZIONI “PARTICOLARI”
Secondo l’Azzolina, la digitalizzazione dell’elenco consentirà delle nomine più rapide, ed inoltre ha permesso “In sede di valutazione delle domande presentate, di rilevare subito eventuali anomalie e dichiarazioni nulle. Tutte le richieste sono state valutate e hanno portato all’esclusione di quasi 40 mila domande che presentavano anomalie” ed ha “consentito, ad esempio di individuare più rapidamente la dichiarazione di titoli inesistenti da parte di alcuni aspiranti a garanzia di tutte e tutti coloro che, invece, hanno presentato correttamente la loro domanda”. Resta il fatto, come sottolinea IlMessaggero, che gli errori di pubblicazione ci sono stati, come ad esempio cattedre di francese assegnate a chi non conosce la lingua, docenti con 15 anni di servizio mai svolti, una giovane insegnante di 22 anni con un punteggio irraggiungibile per la sua età. Insomma, un problema in più in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico, che scatterà già lunedì prossimo in Trentino.