Lunedì scorso nella sede di Portofranco Milano si è svolto il primo incontro dei Pomeriggi Maturandi 2023/2024, organizzati da Portofranco Milano e dalla Fondazione Grossman. Il tema di questo primo incontro è stato “Conflitto a Gaza: da dove ripartire?” e ad affrontarlo sono intervenuti il prof. Costantino Leoni, esperto di storia contemporanea, e Giacomo Gentile, operatore dell’Associazione Pro Terra Santa.



Leoni ha fatto un’analisi della questione del rapporto tra popolo ebraico e popolo palestinese partendo dalla prima guerra mondiale e attraversando la seconda guerra mondiale, le tre guerre arabo-israeliane, la nascita di Hamas, la prima e la seconda Intifada e gli avvenimenti attuali, evidenziando la molteplicità di posizioni che vi sono nel mondo israeliano e in quello palestinese. Ha sottolineato che vi sono poi questioni importanti da risolvere, come quella di Gerusalemme, e questioni gravi come quella dei coloni israeliani, poi ha messo in evidenza come non solo manchi il dialogo tra Israele e Palestina, ma sia la società israeliana sia quella palestinese, a causa delle divisioni, non abbiano un dialogo interno. La relazione di Leoni è stata una interessante e documentata analisi storica che ha dato agli studenti e alle studentesse spunti significativi per fare in proprio un percorso di conoscenza e formarsi un giudizio su quanto sta accadendo in Medio oriente.
Giacomo Gentile ha testimoniato quello che l’Associazione Pro Terra Sancta, di cui fa parte, costruisce in Israele, in Libano e in Siria: la sua è stata una testimonianza commovente di un operatore che è andato e va sul campo e che ha visto segni di speranza che sono più forti della distruzione che vi è e che è devastante come anche dalle immagini che ha fatto vedere. Gentile ha raccontato la presenza dei francescani in questa parte di mondo segnata dai conflitti e ha fatto cogliere agli studenti il valore dei progetti di Pro Terra Sancta, tesi ad aiutare tutti quelli che vivono in quegli Stati.



Infine  ha parlato del suo ultimo viaggio ad Aleppo, dove la guerra è ancora presente, facendo vedere molte immagini del lavoro che fanno, soprattutto quello con i bambini, cristiani e musulmani, un aiuto a studiare molto simile a quello che fa Portofranco. Significativo l’esempio di una psicologa che collabora al progetto educativo in Aleppo: in questo lavoro – ha detto la psicologa – è scattata un’amicizia e questa, come ha sottolineato Gentile, è certo un segno di speranza. Come è segno di speranza il progetto archeologico al Santo Sepolcro in Israele, dove lavorano insieme cristiani e musulmani, non senza l’attenzione, pur scettica, della sovrintendenza ebraica. Da ultimo Gentile ha dedicato le sue parole ai progetti che Pro Terra Sancta ha a Gaza, dove vengono aiutati bambini con una malattia genetica rara, vengono creati degli spazi in cui far giocare i bambini in sicurezza, vengano date risposte concrete ai bisogni di famiglie cristiane e musulmane. Nel realizzare tutti questi progetti è stato decisivo il parroco di Gaza, Gabriel Romanelli, che è ancora a Gerusalemme, dove si trovava quando è scoppiata la guerra e che sta facendo di tutto per rientrare. Padre Gabriel ha detto ai cristiani di non essere preoccupati, perché si può aiutare avendo il cuore allegro e il cristiano ha tante ragioni per avere il cuore allegro. Gentile, con il suo intervento, ha fatto capire che la speranza per il Medio oriente c’è, non sta nelle analisi politiche o nelle strategie, ma semplicemente nella gente che la pace già la vive come lui ha visto e raccontato.



Gli studenti e le studentesse che affrontano l’ultimo anno di scuola hanno potuto così vivere un momento in cui è stato evidente che è il fattore umano quello che apre davvero alla conoscenza; in questo modo sono stati sfidati a guardare ciò che studiano in modo diverso, sorprendendo nelle discipline l’umano e vedendolo all’opera. Questo è stato il primo incontro dei Pomeriggi Maturandi che proseguirà a gennaio e ha fatto capire quale sia il tema di quest’anno: “Dov’è l’uomo? Il fattore umano nel mondo di oggi”.

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