Gaggio di Castelfranco, in provincia di Modena, una scuola elementare è stata costretta a chiudere per un giorno a causa dello sciopero indetto a favore della dieta dei gruppi sanguigni. La dirigente scolastica, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, non ha avuto scelta, dato che all’appello mancavano un numero rilevante di operatori scolastici. Il personale Ata era sceso infatti in piazza per protestare per «la conoscenza e la promozione di tale forma di nutrizione nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado».



Al di là del disagio causato ai piccoli alunni, i quali non hanno potuto prendere parte alle lezioni, l’episodio ha creato non poco clamore. La dieta dei gruppi sanguigni, infatti, è un regime alimentare che ad oggi non ha mai trovato delle conferme scientifiche. I suoi fautori sostengono che le necessità del corpo dipendano dal bagaglio ematico, ma ciò non è mai stato dimostrato. La Fondazione Umberto Veronesi, anzi, ribadisce che «nessuno studio evidenzia che una dieta selezionata in base al proprio gruppo sanguigno abbia un impatto sulla riduzione del peso corporeo».



Scuola chiude per dieta gruppi sanguigni: le reazioni delle autorità

Il sindaco di Gaggio di Castelfranco è rimasto interdetto alla notizia della scuola chiusa per lo sciopero a favore della dieta dei gruppi sanguigni. “Dopo un anno e mezzo di Dad, vengono interrotte le lezioni per motivazioni a dir poco da avanspettacolo, per le quali l’unico sentimento giusto sarebbe la vergogna. Mi auguro che tutti i responsabili a vario titolo coinvolti, oltre a chiarire in maniera inequivocabile l’accaduto, chiedano almeno scusa”, ha detto, come riporta il Corriere della Sera, Giovanni Gargano.



Sulla vicenda, infine, si è espresso anche il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso: “Dopo circa due anni di deprivazione culturale e di scuole chiuse stiamo a fatica uscendo dal tunnel e una scolaresca rimane a casa per uno sciopero per la “dieta sanguinea”? Risulta totalmente inaccettabile. Uno schiaffo a tradimento al mondo dell’istruzione e a tutto il Paese, che sta mettendo in campo sforzi straordinari per uscire dall’incubo pandemia. Su questa storia voglio vederci chiaro, è mio diritto e lo è anche delle famiglie e degli stessi alunni. Qualcuno dovrebbe davvero vergognarsi”, ha commentato.