È scoppiata una polemica dopo che una scuola di Pioltello, in provincia di Milano, ha annunciato che il prossimo 10 aprile rimarrà chiusa per consentire agli studenti musulmani di festeggiare il cosiddetto “Id al-fitr”, ovvero la fine del Ramadan. La decisione è stata presa dall’istituto Iqbal Masih, sotto la guida del dirigente Alessandro Fanfoni, e coinvolgerà sia i bambini della primaria che gli adolescenti della secondaria di primo grado. Non soltanto quelli musulmani, ma tutti.



Gli studenti delle altre religioni sicuramente hanno accolto con entusiasmo questo giorno di vacanza concesso loro, ma i genitori non sono della stessa idea. I dirigenti tuttavia non hanno mai preso in considerazione l’idea di fare delle discriminazioni. Nell’istituto infatti i bambini di cultura islamica sarebbero il 40% e questi si sarebbero comunque assentati il prossimo 10 aprile. Da qui la decisione di estendere la chiusura. Come, d’altronde, avviene per le festività cristiane come Natale e Pasqua.



Scuola chiusa per festeggiare la fine del Ramadan a Pioltello: tante critiche

Dal punto di vista prettamente burocratico, la decisione della scuola di Pioltello di rimanere chiusa per la fine del Ramadan non è contestabile. Ogni istituto, infatti, sulla base della propria autonomia, ha facoltà di utilizzare tre giorni discrezionali di vacanza, che vanno a sommarsi a quelle tradizionali stabiliti dall’Ufficio scolastico regionale. È proprio il caso in questione. Non è bastato però a evitare la polemica.

“La decisione è scandalosa e molto preoccupante. Con tutto il rispetto per la religione islamica, qui siamo in Italia. Questa scuola è italiana e il 60% degli studenti che la frequentano è italiano. Non si tratta di integrazione ma di un grave atto di sottomissione. La sinistra, che ancora occupa la nostra scuola, ha iniziato a mettere in discussione il nostro crocifisso, a non volere il nostro presepe e ora arriva a sacrificare i giorni di vacanza previsti dal calendario scolastico per una celebrazione islamica. Siamo alla follia”, ha commentato Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni e consigliere della Città Metropolitana di Milano.