È difficile riprendere l’anno scolastico. Si viene presi subito da una stanca disillusione. La scuola sembra, infatti, molto spesso, la Macondo del celebre Cent’anni di solitudine di Garcia Marquez. Oppure, quando c’è qualche timido cambiamento, fa pensare al Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. E poi che dire dei futuri super esperti voluti dal ministro, quando non si valorizza mai, effettivamente, chi porta avanti progetti di inclusione e di valorizzazione dell’eccellenza? Insomma, collegi docenti, riunioni iniziali e adempimenti burocratici sembrano stanchi riti antichi che sempre si ripetono e mai accadono, come diceva Saturnino. Cosa ci può salvare, allora, dal diventare uomini grigi, precipitando nel vortice della mediocre banalizzazione di tutto?



Bisogna, forse, farsi spostare lo sguardo da altro. E vedere tutto in un altro modo, senza negare le gravi carenze, ma oltrepassandole, grazie a una novità che desta stupore. E tante volte il nuovo avanza proprio da chi hai a fianco e dai per ovvio, per scontato.

Nella vita ci sono talent scout che scoprono promesse calcistiche e guadagnano milioni di euro. Margherita, una docente speciale, è pure una talent scout, ma scopre e fa scoprire persone e mondi interiori, guadagnando sguardi. Una volta incontra e fa compagnia a una giovane albanese, che colpita dal suo modo di essere chiede il battesimo e si converte al cristianesimo. Un’altra volta presenta ai suoi amici Aneta, una donna moldava capace di mille lavori e mille fatiche. Aneta parla del suo paese, dei suoi problemi e scopri, grazie ai suoi regali, che anche lì il vino è buono. Resti stupito da un’ingenua apertura di cuore e da una ricerca di compagnia umana senza preconcetti.



Margherita un’altra volta fa conoscere ai suoi colleghi ed amici una rifugiata iraniana. Poi, insieme, ti invitano a conoscere una cucina diversa e la sofferenza di un popolo. Il dolore per un distacco sofferto e per una vita interrotta trovano così una timida, ma dignitosa casa. Poi arriva un giovanissimo migrante del Centro Africa di nome Seku che ospita a casa sua: una storia drammatica e travagliata. Grazie agli amici di Margherita, Seku trova anche lavoro.

Margherita è una docente, lentamente, ma costantemente inesauribile. Aiuta con i pacchi del Banco Alimentare una giovane coppia senegalese che prende a cuore, e poi li aiuta nelle incombenze burocratiche, quelle che di solito abbattono un elefante. E poi c’è anche una new entry, Hasna. Si va a mangiare un gelato insieme, per non essere soffocati dal caldo e si scopre un altro mondo, ancora. Non quello dei giornali o della tv o di internet, ma quello dei cuori di carne che sanguinano. Nello Yemen ha visto la sua casa colpita dalle bombe. Ti parla della sua sofferenza di donna sottomessa e del suo cristianesimo nascosto, ma praticato. È una donna che crede e che per il dolore subìto, per un periodo si è sentita come privata dell’anima. Buio, distacco, mancanza di energia.



Naturalmente Margherita ti chiede di contattare e aiutare i ragazzi ucraini passati dalle sue classi delle scuole medie alle superiori. Si resta, così, tra il sorpreso e l’incredulo. Ma quanta vita può fluire da una persona? Che cosa annuncia la sua presenza? E da dove viene la sua passione per l’umano?

Tanti mondi, tante vite, tanti volti. Tante esperienze, tanto dolore, tanti colori. E in tutti la ricerca di un bene ultimo. Quello stesso che oscuramente bussa attraverso il viso di un adolescente o di un collega. È vero, Margherita ha ragione. C’è sempre qualcuno da scoprire. E nell’atto di farlo scopri un po’ di più te stesso: la storia di un mistero interessante.

Anche quest’anno, allora, si può ricominciare la scuola, per scoprire e imparare come fa Margherita e cercare di vedere quello che vede lei.

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