Negli ultimi anni, il ruolo del dirigente scolastico si è evoluto profondamente. Il suo profilo professionale, storicamente definito nell’art. 25 del Dlgs 165/2001, tratteggia un delicato equilibrio tra una dimensione monocratica, con le sue responsabilità, i suoi autonomi poteri di direzione, le sue incombenze gestionali, e quella “distribuita”, in continua relazione con la comunità professionale, gli organi collegiali, il territorio, delineandone l’impegno a valorizzare pienamente le risorse professionali e a svolgere funzioni di coordinamento progettuale.
Un costruttore di comunità, dunque, oltre che un dirigente pubblico con l’onere del raggiungimento degli obiettivi assegnati. Il dirigente scolastico non è più soltanto un amministratore che garantisce il corretto funzionamento della scuola o il leader che coordina l’offerta formativa. Oggi, il dirigente è chiamato ad essere anche un comunicatore capace di costruire relazioni, dentro e fuori l’istituzione scolastica. Questa trasformazione è stata accelerata dai social media, che hanno cambiato il modo di comunicare e di interagire con la comunità scolastica e con il territorio.
All’interno della comunità scolastica, il preside non può limitarsi a gestire processi amministrativi, per quanto onerosi e sovrabbondanti, ma deve essere in grado di creare un ambiente aperto al dialogo e alla collaborazione. Occorre costruire un rapporto continuo con docenti, studenti, famiglie, territori come mattoni fondativi di una comunità che educa e crea responsabilmente i suoi percorsi. Partecipazione ai processi e trasparenza rappresentano le basi di un rapporto fiduciario senza il quale la ponderosità delle incombenze organizzative schiaccia il vero orizzonte del suo compito professionale.
Per coinvolgere tutti, egli deve garantire una comunicazione chiara e accessibile. Condividere rapidamente aggiornamenti e decisioni, promuovendo trasparenza e fiducia. Pubblicare regolarmente notizie su progetti, piani e iniziative formative aiuta a definire una cultura collaborativa che nasce dal dialogo. Perché la comunicazione efficace favorisce la collaborazione. I social media possono essere utilizzati per promuovere la partecipazione e valorizzare le idee di ciascun membro della comunità. Occorre, però, da parte del Ds, una chiara visione del suo ruolo di comunicatore. Una dimensione non appiattita su un obiettivo di sola visibilità esterna, di documentazione fotografica e didascalica di “quante cose fa la scuola”, ma una vera e propria narrazione di processo che sappia veicolare contenuti formativi e linee di azione.
Il processo della narrazione si trasforma, cioè, in documentazione contemporanea che non vuol dimenticare la riflessione critica su ciò che serve – nel senso proprio di servire/essere utile – e ciò che diventa sovrabbondante nel percorso formativo degli studenti. Proprio loro sono chiamati, nelle dinamiche che caratterizzano la loro comunicazione sociale, piena di tante lontananze dalla vita reale, a collaborare alla costruzione della vita della scuola.
In questa prospettiva il Ds si pone come ponte tra scuola e comunità sociale, in dialogo costante con la comunità locale per rinnovare continuamente collaborazioni e sinergie. La comunicazione digitale offre anche l’opportunità di stringere legami più stretti con gli enti locali, le associazioni culturali e le imprese. Condividere progettualità congiunte con amministrazioni pubbliche o realtà imprenditoriali locali offre agli studenti nuove opportunità educative e professionali in cui si riconoscono e per le quali possono intravedere un futuro/presente in cui sono chiamati a dare un contributo.
Nell’epoca della disaffezione al compito educativo, sempre più delegato, occorre trovare forme nuove per mantenere un dialogo continuo con le famiglie, aggiornandole su eventi, incontri e percorsi formativi. Coinvolgerle attivamente per trasformarle in partner nel percorso educativo dei loro figli. Condividere storie di successo, attività scolastiche e testimonianze rafforza il senso di appartenenza e crea un’immagine positiva della scuola fuori dalle sue metaforiche mura.
Ovviamente, il ruolo di comunicatore non è privo di sfide. Significa anche gestire la reputazione della scuola, affrontare eventuali critiche e garantire il rispetto della privacy. È fondamentale prestare attenzione al linguaggio utilizzato e al tipo di contenuti condivisi, evitare messaggi ambigui o potenzialmente controversi. Essere chiari, trasparenti e coerenti per mantenere la fiducia della comunità. Per questo occorre, da parte della comunità scolastica, una formazione continua per avvalersi al meglio delle potenzialità offerte dal digitale, mantenendo al contempo un alto livello di professionalità. Sfidare l’appiattimento della doxa per costruire dialogo. Parlarsi veramente rappresenta, forse, l’unica alternativa per arginare la solitudine e sedare le guerre che nascono nel cuore degli uomini.
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