L’accordo alla fine è stato trovato in extremis con Miur e sindacati che trovano l’intesa per tradurre in realtà il Decreto salva-Precari, approvato dal Governo Lega-M5s lo scorso agosto prima della crisi “salvo intese”. All’epoca erano stati i M5s a mettersi di traverso al concorso docenti lanciato dal Ministro Bussetti, poi la fine di ogni trattativa posta con la crisi di Governo aperta dalla Lega; ora con il nuovo giro di vite dato dal Ministro Fioramonti, in accordo con i sindacati, si è raggiunta l’intesa di massima per il Decreto salva Precari per circa 24mila docenti della scuola in tutta Italia. Come sottolinea la Uil Scuola, l’accordo del Governo è basato su due pilastri: «il primo attuato per decreto legge che indice un concorso straordinario per l’immissione nei ruoli già dal 1° settembre 2020; il secondo attuato con un disegno di legge collegato alla Finanziaria che consentirà, anche a coloro che non hanno tre anni di servizio nelle scuole statali, di acquisire l’abilitazione, sia con un percorso riservato che ordinario», riporta la Tecnica della Scuola che già in anteprima aveva dato l’annuncio dell’accordo trovato tra Miur e Sindacati. Il primo e più importante contenuto dell’intesa vede un decreto legge che bandisca, contestualmente al concorso ordinario, un concorso straordinario «per almeno 24.000 posti nella scuola secondaria di primo e secondo grado riservato ai docenti che abbiano almeno tre anni di anzianità nella scuola secondaria, uno dei quali nella classe di concorso per la quale concorrono». Il concorso prevede, secondo l’intesa, una prova computer based che si supererà con un punteggio minimo punteggio di 7/10.
SALVO IL CONCORSO PER I PRECARI: L’ACCORDO MIUR-SINDACATI
Come aveva già lanciato l’ex Ministro Bussetti, il Decreto salva Precari vedrà un nuovo concorso per chi ha 36 mesi di servizio nella scuola statale ma il tutto avrà un’impostazione decisamente diversa e più complicata rispetto al precedente accordo: come spiega Repubblica, I precari che avranno ottenuto almeno “sette” al concorso straordinario, «ma non saranno nei primi ventiquattromila posti (e questa seconda platea si può stimare intorno ai 30-40 mila precari) avranno accesso a loro volta a un anno di formazione che garantirà i 24 Cfu necessari: faranno una stagione da supplenti e nel giugno del 2020 potranno partecipare a una prova ad hoc orale e selettiva con valore abilitante. Se la passeranno, entreranno nelle graduatorie di Seconda fascia». Dato questo meccanismo deciso dal Miur e dai sindacati, i 55mila precari che potevano accedere a un percorso universitario Pas, verrà introdotto un elemento di valutazione per tutti – precari vincitori e idonei – «per dare una minima certificazione ai docenti che andranno in cattedra o entreranno nelle graduatorie di istituto».