Il sì condizionato al documento Iss, spiega la coordinatrice della Commissione Istruzione della Conferenza Regioni, Cristina Grieco, ha visto approvare le indicazioni operative per casi e focolai Covid-19 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia: «Il documento dell’ISS è stato condiviso, a parte una modifica per renderlo più coerente con gli altri documenti». Ma il vero problema è che resta il nodo trasporti, con la Conferenza delle Regioni che commenta a riguardo «Vediamo come si esprime oggi il Cts. Il tavolo è aggiornato a domani». Nelle prossime ore infatti il Comitato Tecnico Scientifico tornerà a riunirsi per studiare eventuali “deroghe” alle regole già imposte, con il coordinatore Agostino Miozzo che oggi in audizione alla Camera ha spiegato «ci aspettiamo l’avanzare dei contagi con la riapertura delle scuole». Ma la frattura al momento tra Regioni e Governo sembra importante e nella Conferenza Stato-Regioni di domani si dovrà dirimere il tutto, pena la non ripartenza della scuola. I Governatori spiegano di aver dato l’ok al documento Iss perché condividono l’impianto delle misure di sicurezza e anche perché vogliono evitare «frammentazione e disomogeneità», spiega Donato Toma, presidente Molise. Ma resta forte lo scontro sui trasporti degli studenti con il leader della Lega Matteo Salvini che presenta una mozione di sfiducia alla Ministra Azzolina e attacca «il Governo trovi subito una soluzione e cambi il Ministro dell’Istruzione, è incapace a gestire la ripartenza».
DOMANI CONFERENZA STATO-REGIONI
Si è chiusa la Conferenza delle Regioni con l’annuncio che con ogni probabilità domani pomeriggio verrà convocata una Conferenza Stato-Regioni unificata dove dirimere in ultima analisi il protocollo per le linee guida Iss sulla riapertura della scuola: v’è stato un via libera “condizionato” al documento dell’Iss sulle “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”, in attesa dell’incontro con il Governo domani. Lo scontro rimane sempre molto accesso, con i Governatori che giudicano impossibile una ripartenza con le attuali norme Cts su mezzi pubblici e distanziamento nelle classi. «Per fronteggiare l’emergenza covid dal Governo mi aspetto che arrivino regole per poter comprare mezzi di trasporto pubblico senza gare e lungaggini che in questo Paese fanno impiegare anni», tuona Giovanni Toti (Liguria) a Rai Radio 1, «Aspetto dal Governo non soldi, ma bus, vagoni di metro e ferroviari, perché anche se ci sono i soldi vorrei capire chi riuscirà a raddoppiare la flotta bus di Genova, Milano e Roma entro il 14 settembre. Siamo in un Paese dove normalmente per comprare un autobus ci vogliono due anni», precisa il vicepresidente della Conferenza Regioni. Intanto dall’Anci Campania provengono richieste di un ulteriore slittamento della riapertura scuola ad ottobre, dopo le Elezioni, oppure comunque il 28 settembre e non il 14 come prefissato dal Governo. Secondo quanto riportato da un retroscena del Messaggero oggi in edicola, dopo il vertice senza accordi ieri tra Governo e Regioni il Premier Giuseppe Conte sarebbe scattato su tutte le furie: «Non si deve fare campagna elettorale sulla pelle degli studenti. La riunione è stata costruttiva e puntiamo già venerdì ad avere il via libera delle Regioni al protocollo unico di sicurezza nelle scuole in caso di contagio».
TOTI E MARSILIO “IL GOVERNO FACCIA DI PIÙ”
Gli animi sono molto tesi tra i Governatori di Regione visto la posta in palio: la riapertura della scuola, anche se confermata da tutti i Ministri del Governo Conte, resta ancora in forse per via dei nodi non risolti di mascherine, casi Covid in classe, ma soprattutto trasporti e orari di ingresso. Dopo il nulla di fatto ieri nel vertice col Governo, in questi minuti si riunisce la Conferenza delle Regioni per provare quantomeno una quadra unica sul documento Iss per la ripresa delle attività scolastiche, presentando però ulteriori proposte sul fronte trasporti: «è impensabile far tornare le persone al lavoro e agli impegni scolastici e post scolastici con le regole ventilate in questi giorni dal Governo per il trasporto pubblico locale», attacca il Governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti. Il leader di Cambiamo! sulla sua pagina Fb chiede di fare i conti con i mezzi a disposizione, «per garantire che tutti possano arrivare a destinazione nei tempi previsti, sul posto di lavoro o a lezione, è indispensabile che non vengano disposte regole che poi alla realtà dei fatti risulterebbero totalmente inapplicabili. Pensare di non far occupare, per esempio, tutti posti a sedere su un autobus è completamente lontano dalla realtà». Gli fa eco Marco Marsilio, dell’Abruzzo, che sottolinea la compattezza della Conferenza sulle richieste al Governo per la scuola: «Non si tratta di pregiudizio di ‘parte’: a farsi portavoce delle criticità sono stati i Presidenti e gli assessori delle Regioni governate dal Pd (Emilia-Romagna, Campania, Toscana, Puglia…), non solo quelli di centrodestra». Sul tema dei trasporti venerdì pomeriggio è prevista una nuova riunione dopo la Conferenza Stato-Regioni che però si aprirà con un ultimatum delle enti locali: ancora Marsilio «se il Governo non darà al Comitato tecnico-scientifico degli indirizzi precisi (invece di scaricare la responsabilità di rendere decisioni operative alle Regioni, come si è fatto quasi sempre finora), non saremo in grado di assicurare la mobilità per il numero necessario. Sempre ammesso che le ‘rassicurazioni’ fornite oggi (ieri, ndr) da Azzolina e Arcuri sul personale aggiuntivo e sui banchi e le mascherine in distribuzione verranno confermate, nei tempi e nelle quantità, dai fatti».
OGGI CONFERENZA REGIONI SULLA SCUOLA
Nel vertice avvenuto ieri tra Regioni e Governo pochi nodi sono stati sciolti e molto ancora resta in discussione in vista della riapertura della scuola il prossimo 14 settembre: per questo motivo, oggi è stata convocata in via straordinaria la Conferenza delle Regioni alle ore 10, proprio per discutere dei principali temi rimasti in discussione dopo il tavolo di ieri con i Ministri Azzolina, Speranza, De Micheli, Boccia e i commissari Borrelli e Arcuri. «Abbiamo ribadito al Governo alcune priorità che vanno risolte con immediatezza in vista dell’imminente riapertura delle scuole il prossimo 14 settembre», è stato il commento ufficiale ieri del Presidente della Conferenza Regioni, Stefano Bonaccini. Le tensioni sono diverse, con Liguria e Veneto che invocano la deroga sull’obbligo della mascherina obbligatoria in classe – in attesa dell’arrivo dei banchi “monoposto”, inizio consegna dal 28 agosto fino a fine ottobre – e con i Governatori Toti e Fontana che sempre ieri hanno commentato assai delusi dal vertice con il Governo: «un nulla di fatto Nessuna decisione sull’uso delle mascherine né sul trasporto pubblico locale. Da Roma solo dubbi, docenti e sindaci attendono risposte concrete». La polemica è scaturita dal momento in cui il Ministro Speranza ha tenuto la “barra” dritta sulle norme del Cts senza al momento dare possibilità di deroghe sulle distanze per gli studenti sui mezzi e non chiarendo ancora con certezza quali saranno le regole per la ripresa sotto il profilo della sicurezza anti-Covid in classe e in ingresso a scuola.
TUTTI I NODI DELLO SCONTRO TRA REGIONI E GOVERNO
Si è deciso di riaggiornarsi a fine settimana, con i Governatori che oggi si confronteranno sul documento dell’Iss per la riapertura delle scuole: ieri durante il vertice in videoconferenza il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha spiegato «Il documento elaborato dall’Iss che ha coinvolto anche le Regioni dà indicazioni serie su come gestire casi di contagio nelle scuole o tra le famiglie di studenti e personale della scuola; propongo ai presidenti di Regione ed enti locali di adottare formalmente in Conferenza Unificata il documento Iss, con eventuali integrazioni o suggerimenti operativi per le attività delle asl sui territori». Boccia ha poi aggiunto come per l’importanza di questi temi resterà convocato un coordinamento in maniera permanente fino all’avvio dell’anno scolastico «per intervenire in tempo reale se dovesse presentarsi qualsiasi necessità». Ma su banchi, spazi nelle classi, misure anti-Covid all’ingresso e in caso di positività di alunni/docenti e soprattutto i trasporti locali, resta la più forte distanza ancora tra Regioni e Governo centrale: «Ho chiesto al Cts di esprimersi sul documento che le regioni hanno presentato» ha spiegato la Ministra dei Trasporti Paola De Micheli che si è schierata a fianco delle Regioni proponendo, tra le diverse ipotesi, la possibilità di considerare compagni di classe come congiunti per poter ridurre così il distanziamento sotto il metro. La Commissione dei Trasporti delle Regioni appoggia la linea del Mit e chiede al Governo di «valutare il principio del gruppo abituale esteso ai componenti della stessa classe per derogare al metro di distanziamento per il raggruppamento di ragazzi che viaggiano insieme». Resta però forte la preoccupazione della Conferenza Regioni, come ribadito ancora ieri dal Governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini «Ma il tema che desta più preoccupazione è quello dei trasporti: ad oggi non ci sono soluzioni sostenibili né per il Trasporto Pubblico Locale, né per quello Scolastico. Abbiamo sollecitato l’esecutivo ad una comune assunzione di responsabilità per una decisione condivisa che consenta – rispettando il più possibile condizioni di sicurezza – la completa funzionalità dei mezzi pubblici. […] Sono temi centrali per la ripresa in sicurezza delle attività scolastiche rispetto ai quali – ha concluso il n.1 della Conferenza – chiediamo un impegno forte del Governo, stante l’attuale situazione di straordinarietà».