Se a scuola non è possibile garantire un metro di distanza, allora è sufficiente indossare la mascherina. Dopo settimane e mesi a parlare di distanziamento e nuovi banchi per garantirlo, ecco la retromarcia del Comitato tecnico scientifico (Cts). In questo modo il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e il commissario all’emergenza Domenico Arcuri vengono “liberati” dalle loro incombenze. I banchi non arriveranno in tempo? Le aule non saranno pronte e le tecnostrutture non allestite? Non ci sono spazi alternativi sufficienti per le nuove classi? I presidi dovranno, ad esempio, sistemare i banchi a due posti facendo posizionare gli alunni da lato corto, quindi uno di fronte all’altro, invitando gli alunni a lavarsi le mani e inducendo gli insegnanti ad areare i locali. Il nuovo anno scolastico non è ancora cominciato e le contraddizioni si accavallano. Se è sufficiente indossare la mascherina in classe, di che cosa abbiamo parlato finora?
SCUOLA, RETROMARCIA CTS SU DISTANZA
Siamo già in ritardo in vista della ripresa scolastica. «Al contrario registriamo che scuole ed enti locali stanno procedendo in modo autonomo e lamentano i ritardi del ministero», afferma Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli Insegnanti, come riportato da Il Giornale. Per Pino Turi, segretario generale Uil Scuola, dietro la polemica dei banchi si nasconde il nodo politico principale, cioè «non investire strutturalmente sul sistema di istruzione». Sulla vicenda del distanziamento entra in polemica il sindacato dei presidi, l’Anp, che non chiama in causa tanto il ministero e il commissario Arcuri quanto gli enti locali. «Almeno il 30% istituti non sa come gestire la situazione. Lo slittamento della consegna banchi aggrava il quadro sostiene, chiediamo ad Anci e Upi di sollecitare i loro iscritti», dichiara Mario Rusconi. C’è un altro fronte aperto, quello dell’informazione relativa alla negativizzazione degli alunni. Secondo l’Anief, l’associazione insegnante e formatori, la questione si potrebbe risolvere con una commissione ad hoc per ogni istituto.
I PRESIDI “SIAMO ALLE COMICHE”
«Tanto rumore per nulla», attacca Antonio Giannelli, presidente dell’Anp, sulla retromarcia del Cts in tema distanza a scuola, come riportato da Repubblica. La sua è una reazione a caldo, comprensibile per chi ha intrapreso una corsa contro il tempo e vede poi le regole cambiare continuamente. «Sono un po’ stupito, non si capisce perché questa prescrizione non sia arrivata prima. Quello che mi viene da dire è che siamo passati dalla tragedia alla commedia: tanto rumore per nulla di William Shakespeare!». Comprensibile la sensazione di essersi spesi per nulla: «Pare tutto inutile, un’attività febbrile fatta in questi mesi che ci si poteva risparmiare. I dirigenti scolastici non hanno preso un solo giorno di ferie per lavorare con granitico senso del dovere affinché gli alunni potessero essere distanziati come previsto». E quindi ora chiede ai presidi di andare in ferie. «Invito tutti i colleghi a comunicare immediatamente ai rispettivi uffici scolastici la loro messa in ferie, perché le hanno meritate come non mai e perché ne hanno bisogno dopo una estate di lavoro frenetico che sembrava tragica e invece era solo comica».