Qui sotto potete trovare la cronaca delle ultime 24 schizofreniche ore sul fronte scuola e Covid: dopo infatti aver diffuso la circolare del Ministero della Salute che introduceva la norma di quarantena per tutti con un solo caso Covid in classe, ecco che le polemiche subito seguite dal mondo scolastico portano il Governo a fare subito marcia indietro.



A meno di 24 ore dalla firma del direttore Rezza, la struttura del commissario straordinario Figliuolo interviene e fa fare marcia indietro a Miur e Ministero della Salute: messe a disposizione delle Asl nuove risorse per il tracciamento Covid così da ridurre l’utilizzo della didattica a distanza, tenendo invece aperte le scuole il più possibile. «Alla luce delle indicazioni della struttura commissariale si intendono conseguentemente superatele disposizioni di cui alla precedente circolare», si legge nella nuova circolare citata da “Corriere della Sera”. Servono 2 casi di positività – e non più 1 – per i bambini dai 6 anni ai 12 (scuole elementari e prime medie) per mandare la classe in Dad. Per gli altri più grandi, over-12 – che sono per l’85 per cento vaccinati – resta invece il sistema della «sorveglianza attiva con i tamponi»: si andrà in Dad soltanto al terzo contagio in classe.



“DAD CON UN SOLO CASO COVID IN CLASSE”

Variante Omicron, quarta ondata e inverno: per questi motivi il Governo fa marcia indietro sulla scuola e ritorna al “passato” con l’utilizzo della Dad (didattica a distanza) anche in presenza di un solo caso Covid in classe. Lo specifica la nuova circolare emessa nella serata di lunedì dal direttore della Prevenzione del Ministero, Gianni Rezza, sentiti il Ministro della Salute Roberto Speranza e il Ministro Miur Patrizio Bianchi.

«I contagi crescono e le classi tornano in Dad anche con un solo contagiato», si specifica nella circolare siglata ieri e oggi anticipata dai quotidiani “La Repubblica” e “La Stampa”. La decisione è stata presa al termine di un confronto serrato ieri tra Regioni, Comuni e Ministero della Salute: visto il forte incremento dei casi di Covid-19 proprio nella fascia 12-19 anni, il Governo fa dietrofront a cancella parzialmente il protocollo sulla scuola approvato in estate e aggiornato l’8 novembre scorso. Fino ad oggi infatti in caso di un contagiato in classe, gli altri alunni venivano sottoposti a tampone molecolare o rapido da poi rifare a distanza di 5 giorni. In quell’arco di tempo però gli alunni potevano comunque continuare a frequentare le lezioni in presenza: era un modo con cui si limitava al massimo la Dad, più che dimezzata infatti da settembre a novembre.



IL COMMENTO DEL MINISTRO MIUR BIANCHI

A margine della conferenza stampa di presentazione sulle misure del piano Scuola nel PNRR, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi interviene in merito alla circolare giunta ieri in tutte le scuole del Paese: «Quella che è stata presa è una misura assolutamente prudenziale. Ci viene segnalato un aumento dei contagi di tutta la popolazione, vogliamo tenere in assoluta sicurezza la scuola e quindi abbiamo preso una cautela». Dal Governo si difende la scelta motivandola così: «Sulla scuola stiamo affrontando una situazione di fronte a un quadro che cambia costantemente. Noi avevamo modificato il protocollo che prevedeva, tre positivi per la Dad. Visto e considerato che c’è un forte aumento di contagiati tra gli under 12 (che non sono ancora vaccinati perché non c’è ancora il vaccino), abbiamo ritenuto prudente, con una scelta condivisa con le Regioni, di ritornare alla previsione iniziale, con la Dad in caso di un positivo in classe. È una misura che tiene conto del quadro attuale», ha detto stamane a “Radio Anch’io” su Rai Radio1 il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

CIRCOLARE SCUOLA, I PRESIDI: “MANCATO IL TRACCIAMENTO”

Ora però, con il timore di nuove ondate di contagi Covid dopo l’arrivo della variante Omicron (qui la nota ISS di cosa sappiamo finora, ndr) si sceglie di fare marcia indietro tornando di fatto alle pratiche già viste negli ultimi due anni: «qualora le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente, il dirigente scolastico, venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola, è autorizzato, in via eccezionale e urgente, a disporre la didattica a distanza per l’intero gruppo», si legge ancora nella circolare firmata dal Ministero. La Dad durerà fino a 10 giorni, come previsto per tutti i contatti diretti di casi Covid. Tutt’altro che positiva la reazione del mondo scuola, a cominciare dalla rappresentante Cisl Scuola Maddalena Gissi: all’ANSA spiega, «Abbiamo chiesto con urgenza di incontrare i rappresentanti del ministero della Salute perché la circolare ha messo in allarme tutto il personale scolastico e ha prodotto nuovi problemi ai dirigenti che dovranno nuovamente rivedere le procedure per il tracciamento. L’urgenza del ministero della Salute ci fanno pensare che non si possono sottovalutare le misure anti contagio. E’ necessario un gesto di responsabilità da parte di tutti: non è il momento delle urla ma del dialogo per aiutare la scuola ad arrivare alle vacanze di Natale con il maggior numero di attività didattica in presenza». Critici anche dall’Associazione Nazionale Presidi, con il Presidente Antonello Giannelli che lamenta «Siamo stati facili cassandre, avevamo lanciato l’allarme già pochi giorni dopo la pubblicazione della nota congiunta Salute-Istruzione n. 1218 del 6 novembre scorso. Le scuole, nonostante le mille difficoltà e con uno smisurato carico di lavoro sulle spalle dei dirigenti e del personale, hanno retto. Lo stesso non possiamo dire dei dipartimenti di prevenzione che non sono riusciti sin da subito a garantire la tempistica dei testing e in molti casi non hanno applicato quelle procedure di tracciamento».