Basta aprire le porte della scuola presso cui si svolge il proprio lavoro, incarico dirigenziale nel mio caso, per ritrovarsi a incontrare studenti, docenti e dirigenti di altre scuole sia italiane sia europee e a dialogare con loro.
Basta promuovere, grazie alla collaborazione di docenti competenti e impegnati, percorsi che portino gli studenti del liceo di riferimento (classico per l ‘esperienza decennale maturata) a confrontarsi con coetanei, e non, di altri classici italiani o di altri licei dell’Unione Europea, se le progettualità sono quelle di respiro internazionale. La relazione tra realtà formative diverse e l’integrazione tra percorsi educativi possono soltanto accrescere le opportunità dei ragazzi, offrendo loro una prospettiva ampia e articolata che consenta la formazione di un pensiero più critico e strutturato, naturalmente auspicando che i responsabili in capo dei processi educativi, i dirigenti, specie quelli di sedi strategiche, vengano sostenuti in siffatti processi anche dagli organismi di riferimento.
I certamina (competizioni) promossi nei diversi contesti hanno consentito l’accoglienza di studenti e docenti di ogni regione italiana, hanno visto il supporto imprescindibile di accademici di chiara fama degli atenei del territorio nazionale, hanno avvicinato i ragazzi a luoghi delle civiltà classiche, come siti archeologici quali l’antro della Sibilla a Cuma, per esempio, o portato all’approccio a preziosi manoscritti grazie a mostre allestite dalla sezione manoscritti rari della Biblioteca Nazionale di Napoli.
Anche attraverso percorsi propedeutici ai vari certamina, ragazzi dei diversi licei partenopei e ragazzi di licei di città diverse possono incontrarsi e ritrovarsi nelle aule del liceo promotore per leggere versi di Virgilio o di Orazio, per seguire una lectio magistralis di professori emeriti di lingua e letteratura latina dell’ateneo federiciano, mentre i docenti dei ragazzi possono confrontarsi tra loro de visu, possono scambiarsi esperienze o avviare progettazioni condivise.
L ‘ultimo certamen promosso, accreditato al ministero tra quelli funzionali all’accesso alle Olimpiadi delle lingue e civiltà classiche, ha avuto lo stesso assetto di quello delle Olimpiadi, una sezione di lingua e cultura greca, una di lingua e cultura latina, un’altra ancora di civiltà classiche.
La forte fiducia nel confronto e nello scambio aperto, e nel conseguente dialogo che ne discende, ha portato a progettare scambi tra licei del Nord e del Sud, con l’individuazione di modalità che hanno valorizzato la partecipazione dei ragazzi ispirandosi all’innovazione metodologico-didattica della flipped classroom, ossia il Simposio capovolto.
Il simposio, dialogo di matrice platonica, è stato condotto dagli studenti, naturalmente anche da quelli con fragilità quali, ad esempio, difficoltà a relazionarsi in gruppo non del tutto noto, con la supervisione dei docenti che hanno promosso un’azione di tutoraggio e svolto ruoli di mentore. E capovolto, proprio perché sono stati gli studenti a promuovere il dialogo sulla base di percorsi di approfondimento su temi concordati quali la giustizia, o altro, sviluppati in classe.
E incontri europei si sono tenuti all’insegna di progettualità Erasmus+, senza alcuna partecipazione economica delle famiglie degli studenti, con il coinvolgimento di licei della Francia e della Romania, oltre che dell’Italia proprio attraverso il liceo promotore e quindi capofila.
Tavoli di lavoro con docenti delle scuole dei paesi coinvolti e relativi dirigenti sulla base di dialoghi veicolati sia in inglese che in francese hanno posto sulla stessa linea orizzontale e aperta realtà diverse per le varie coordinate didattiche e temporali, che in modo naturale hanno trovato conciliazione e sintesi. Planning con le mobilità dei docenti per i trasferimenti transnazionali di studenti e docenti hanno semplicemente aperto le porte a incontri efficaci e costruttivi.
Lo stesso si è toccato con mano grazie allo scambio culturale con il liceo francese da decenni gemellato con il liceo partenopeo, premiato da Eduscopio, che ha rappresentato una fucina di opportunità formative per gli studenti, incontrando ampi consensi delle famiglie e dei ragazzi stessi.
Pianificare l’accoglimento degli studenti francesi presso le famiglie napoletane, predisporre itinerari culturali e lezioni integrate è sempre stato un passaggio strutturale pienamente assimilato alla progettazione curricolare stessa. I curricoli integrati con i Syllabus britannici hanno supportato la preparazione degli studenti, grazie all’impostazione più pragmatica che, in uno con quella teorica della tradizione italiana, ha rappresentato un valore aggiunto, gettando le basi per competenze piene e complete. E anche per l ‘area scientifica si è vissuta la stessa positività progettuale e didattica.
Sulla scia del Pni (Piano nazionale informatica), la valorizzazione dell’impianto logico, ideata da un docente di grande intuito e riconosciuta competenza, accolta e condivisa dall’intero dipartimento di matematica, adottata dal collegio dei docenti su scala pluriennale, ha portato all’interlocuzione con professori ordinari di matematica della Federico II e soprattutto al confronto con studenti di altre realtà formative nell’occasione delle Olimpiadi di matematica di Cesenatico.
L ‘esperienza particolarmente arricchente maturata attraverso questi percorsi rende tangibile l’opportunità che discende dal considerare la scuola “luogo” formativo connotato da orizzonti, non da confini, che possono aprirsi guardando ancora oltre.
Nella direzione di un dialogo interistituzionale e interculturale, il supporto ai dirigenti scolastici, soprattutto a quelli di scuole di particolare rappresentatività sociale e culturale, che puntino su un’offerta innovativa di qualità e la valorizzazione di opportunità formative che abbraccino la complessità del reale, si pone come premessa e finalità ad un tempo.