A un mese dalla sospensione dell’attività didattica in Lombardia e in altre regioni del Nord Italia (poco meno per il resto della penisola) si può azzardare un piccolo bilancio, soprattutto in relazione alla formula della “Didattica a distanza” (Dad) che ha visto tutto il mondo della scuola fare i conti con diverse situazioni e problematiche impreviste: l’attivarsi di una metodologia corretta, il livello di formazione dei docenti, il possesso di adeguati strumenti e di connessioni nelle case.



Il ministero ha attivato un monitoraggio a tappeto nelle scuole per valutare l’andamento delle attività proposte e l’emergere di problemi, ma i risultati non sono disponibili per lo slittamento della chiusura della raccolta dati. Non sono mancate, comunque, indicazioni ministeriali sulla Dad condensatesi, per ora, in una nota ministeriale del Dipartimento per il Sistema educativo di istruzione e formazione (Nota 388 del 17 marzo 2020), che ha il merito di non limitarsi all’indicazione di regole e procedure e, superando l’abitudine a operare solo per un puro adempimento normativo, introduce elementi di richiamo al compito, alla mission che in questo particolare momento è chiesto alla scuola.



Dal nostro osservatorio di associazione professionale di docenti cogliamo nella scuola italiana una realtà “a macchia di leopardo” con aree più in difficoltà per una disabitudine all’uso di nuove tecnologie applicate all’insegnamento, con scuole dove mediamente il corpo docente non adeguatamente formato ha spesso riproposto con un puro trasferimento su piattaforme di apprendimento o su canali diversi (e-mail, whatsapp…) esattamente il percorso previsto “in presenza”, senza avviare tutte le possibili pratiche della Dad.

Si tenga anche conto del fatto che le tecnologie applicate alla didattica non garantiscono da sole efficaci risultati. Nella dinamica educativa rimane la ineliminabile e fondamentale presenza del rapporto umano rispetto al quale le tecnologie possono essere un valido contributo.



Il mondo della scuola è stato anche in questi tempi fatto oggetto di grandi attenzioni da parte di case editrici, piattaforme diverse, registri elettronici che hanno aperto alle scuole i loro sistemi education nelle forme più svariate. Ben venga questo aiuto con la sottolineatura che lo strumento in sé, anche se tecnologicamente perfetto, non garantisce la qualità dell’apprendimento.

Su questa linea di pensiero si è sempre mossa ormai da anni la Digital Task Force di Diesse Lombardia, che per 5 anni ha proposto moduli di formazione nei percorsi di Generazione Web Lombardia con una serie di qualificati formatori in costante aggiornamento tra di loro e alla ricerca delle soluzioni migliori e delle proposte più efficaci nel complesso mondo dell’applicazione delle soluzioni digitali nell’apprendimento.

Solo per una comprensione della perfusione che questo tipo di formazione può aver avuto nelle scuole dell’area lombarda, si consideri che fra il 2013 e il 2019 Diesse Lombardia ha realizzato circa 200 corsi nelle scuole che hanno aderito a 17 reti del progetto Generazione Web finanziato da Regione Lombardia e in diverse scuole (non solo lombarde) che hanno chiesto direttamente corsi all’associazione.

Per questo oggi è immediato l’impegno della Digital Task Force di Diesse Lombardia con l’apertura della possibilità per tutti i docenti delle scuole italiane e in modo assolutamente gratuito di avere la consulenza di esperti formatori che dalla pagina web predisposta rispondono a una casella di posta e-mail di contatto e di consulenza secondo le specifiche loro competenze nei diversi settori e nei diversi ordini di scuola.

La condivisione del fare è alla base della filosofia dell’associazione di docenti Diesse Lombardia e questa emergenza ha trovato una solidale risposta nel mettere in comune le competenze per costruire insieme sempre nuove traiettorie e percorsi di formazione con strumenti tecnologici senza perdere di vista gli aspetti più belli e significativi dell’insegnare e dell’apprendere.

In questi giorni stiamo rilevando situazioni, come si diceva, molto diversificate nella scuola italiana. È del tutto realistico affermare che il quadro nell’insieme non è consolante e che si misurano difficoltà anche maggiori nelle scuole primarie, laddove l’utilizzo dei device da parte degli alunni più giovani spesso non è nemmeno pensabile se non con la mediazione dei genitori.

In ordine sparso si notino le altre criticità:

– una rete di sostegno alle connessioni che non solo nei distretti più isolati, ma spesso anche nelle zone più urbanizzate non è adeguata o non trova potenzialità idonee nelle nostre case e nelle scuole;

– un corpo docente in diverse zone refrattario e mai formatosi nelle occasioni del Piano Nazionale Scuola Digitale e che si trova oggi “fuori gioco” e, nella migliore delle ipotesi, confinato alla limitatezza di whatsApp o dell’e-mail;

– infrastrutture e mezzi tecnologici che molte scuole non hanno implementato per le più diverse ragioni, comprensibili o meno;

– spesso i giovani non vengono adeguatamente educati all’uso dei media e delle nuove tecnologie con il risultato di essere utenti e non competenti.

Anche se – finito questo momento drammatico – si dovrà ritornare seriamente a parlare di banda larga e ultra-larga per le scuole italiane come investimento non solo utile in situazioni emergenziali ma nella didattica “normale”, anche se si dovrà cercare di sviluppare negli studenti un percorso che conduca a un reale “benessere digitale” che guidi i giovani a un uso sempre più consapevole, creativo e utile delle nuove tecnologie, si sono registrati esempi più che positivi in molte situazioni di Dad.

La Digital Task Force di Diesse Lombardia ne ha fatto tesoro ed è a disposizione di tutti, anche dei meno provvisti o, semplicemente di chi vuole “rimettersi in gioco” nell’area della Dad.

Significativo è che l’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia abbia subito messo in circolo una nota informativa rispetto all’iniziativa di Diesse Lombardia e che già dalle prime ore di apertura degli sportelli di consulenza siano fioccate numerose richieste ai diversi formatori.

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