Il report annuale di Legambiente su Ecosistema scuola ha evidenziato che le infrastrutture per l’istruzione nel nostro Paese non sono ancora soddisfacenti, sebbene una parte considerevole di fondi del Pnrr siano stati destinati a questo settore. I dati, come evidenziato da Il Sole 24 Ore, sono preoccupanti soprattutto in relazione a uno studio di Bankitalia, che evidenzia come in virtù di questa condizione i livelli di apprendimento si abbassano.
In altri termini, i fattori fisici, come gli spazi a disposizione, dove sono ubicati gli edifici e qual è il territorio di riferimento, condizionano il rendimento degli studenti. Ogni alunno, in media, dispone di circa 10 mq, considerando tutti i cicli di istruzione. Non sempre però è così. Al Sud, ad esempio, lo spazio è inferiore rispetto al Nord Est del 35% nella scuola dell’infanzia e del 23% nella scuola primaria. In molti casi queste strutture non sono neanche in possesso di certificazioni adeguate e di accorgimenti per il risparmio energetico. Le disuguaglianze si notano anche nei servizi come la mensa e le palestre.
Scuola e infrastrutture, Pnrr non ha risolto problemi: le disuguaglianze
Uno degli obiettivi del Pnrr sarebbe dovuto essere proprio quello di riequilibrare le risorse tra Nord e Sud per quello che concerne la scuola e le infrastrutture, ma ciò non sembrerebbe essere finora accaduto. Il problema è rimasto tale, nonostante i 12 miliardi di euro spalmati su sei diverse linee di investimento. Il ritardo è “cronico”, con “più del 40% degli interventi che sono bloccati nella fase iniziale del progetto”, come evidenziato proprio dal report annuale di Legambiente.
È dunque evidente che “i finanziamenti finora effettivamente assegnati agli enti territoriali mostrano un parziale disallineamento rispetto ai fabbisogni locali”. Gli esperti sperano in tal senso che una “azione di riequilibrio” venga attuata come previsto dalle misure del Pnrr e “agevolata da una mappatura granulare e ad ampio spettro dei gap infrastrutturali”.