Nelle ultime settimane stiamo assistendo a una vera rivoluzione nelle modalità di lavoro, istruzione, formazione professionale e finanche nei rapporti sociali e personali. Improvvisamente la situazione che si è venuta a creare a seguito della pandemia da Covid-19, con il conseguente distanziamento sociale, ha reso possibile e accelerato in pochi giorni l’utilizzo di strumenti digitali che anni di campagne e progetti di innovazione non erano riusciti a introdurre nei nostri modi di approcciare problematiche di vario genere.



Ombre e luci. Le difficoltà nei rapporti umani e sociali da un lato, ma anche la scoperta e il positivo utilizzo di piattaforme digitali, sistemi di videoconferenza, sistemi di simulazione, programmi di e-learning hanno caratterizzato e modificato profondamente oltre che il lavoro anche le attività legate al mondo della scuola, dell’università e della formazione professionale.



Ogni anno in questo periodo nelle varie scuole secondarie vengono svolte, primariamente con modalità in presenza, importanti attività di orientamento per la scelta post-diploma. L’emergenza ha colto di sorpresa tutti, ma in modo particolare i ragazzi che si stanno preparando al prossimo Esame di Stato. Chi di loro aveva già scelto si è trovato comunque di fronte al blocco delle prove di ammissione all’università e per gli altri che pensavano di documentarsi e scegliere “cosa fare dopo”, si è presentata la difficoltà del reperimento di informazioni per avere elementi necessari a una scelta ragionata.



Anche in questo caso esperti e orientatori hanno fatto di necessità virtù e in modo rapidissimo hanno adottato nuove tecniche di comunicazione ottenendo in generale risultati inaspettati.

Cito un caso tra tutti: Gli Its del Veneto. Come ogni anno, già da gennaio era stato approntato, in collaborazione con l’assessorato all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Veneto e con l’Ufficio Scolastico Regionale del Miur, un piano di promozione di attività di orientamento al post-diploma professionalizzante comune a tutte le fondazioni del Veneto, programmato attraverso open day realizzati in presenza nelle varie province, con all’interno attività di presentazione, informazione, interazione con gli studenti, integrato da interventi specifici nelle varie scuole e accompagnato da compagne media e social. L’insorgenza dell’epidemia ha in modo improvviso costretto a una rivisitazione di tutte le attività trasformando gli open day in presenza in videoconferenze o “webinar”, consentendo tecniche di comunicazione inaspettate e un sistema “smart” di approccio con gli studenti che non sarebbe stato possibile con le attività precedentemente programmate e che potranno essere utilizzate con successo anche dopo che le norme restrittive alla mobilità personale saranno tolte.

In particolare, nell’interessante esperienza in corso in questi giorni si stanno evidenziando alcuni rilevanti aspetti positivi dei quali sarà necessario far tesoro per il futuro. Il primo è senza dubbio la facilità di approccio e di coinvolgimento di studenti, insegnanti e genitori nelle varie attività, promuovendole e diffondendo le informazioni attraverso canali social, ma anche più semplicemente “passaparola digitali” quali gruppi whatsapp, e-mail e anche le stesse modalità di videoconferenza che si sono diffuse rapidamente nelle scuole per l’erogazione della FAD (formazione a distanza).

Il secondo è la comodità logistica di poter accedere all’informazione senza la necessità di spostarsi dalla propria abitazione o dalla propria scuola, organizzando il tutto senza interferire con l’attività didattica in corso.

L’ultimo e forse il più importante è che la modalità “on line” consente tecniche di comunicazione innovative particolarmente accattivanti, con L’introduzione di testimonianze “in diretta” o “in differita” di esperti, diplomati, imprenditori, che in presenza sarebbe difficoltoso porre a diretto contatto con platee numerose.

Se ben condotto, un video intervento ha tempi e ritmi rapidi e regie di particolare effetto comunicativo che raggiungono in modo innovativo il risultato di trasmettere, in modo preciso ed esauriente, l’informazione da veicolare.

Anche l’interazione con la platea, punto forte dell’orientamento in presenza, viene a essere semplificata e amplificata dalle possibilità di chat o interventi in voce che, nell’esperienza “on line” condotta, si stanno rivelando addirittura più gradite dagli utenti rispetto all’intervento diretto, mentre le visite ai laboratori utili per completare l’informazione possono trovare una valida alternativa in “visite virtuali”, una sorta di “realtà aumentata” in linea con le tecnologie 4.0 caratterizzanti l’offerta degli Its.

L’esperienza a oggi in corso, costituita da open day collettivi validi per tutta l’offerta regionale Its e presentazioni specifiche per i vari Its sta ottenendo partecipazioni rilevanti e inaspettate e apprezzamenti da parte di tutti gli utenti.

Certo, i risultati si valuteranno con il numero di iscritti raggiunto ai corsi, ma comunque può già essere considerato un importante passo avanti l’aver sperimentato nuove modalità di comunicazione e nuovi strumenti di orientamento scolastico che potranno essere validamente utilizzati anche quando l’emergenza sarà terminata.

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