Cosa cambia per la scuola con il nuovo Dpcm comunicato ieri dal Premier Giuseppe Conte? Sostanzialmente poco, anche perchè la didattica resta fondamentalmente in presenza. Alla fine ha “vinto” il governo e la ministra Azzolina, che ha sempre ribadito la necessità di continuare a mantenere le scuole aperte, alla luce anche dei dati sui contagi negli istituti non allarmanti. Le Regioni, di contro, avrebbero invece voluto la didattica a distanza per scuole superiori e università, ma almeno per il momento non sono state accontentate. Partiamo dal dire che il nuovo Dpcm entrerà in vigore a partire da mercoledì 21 ottobre per le scuole, e che di conseguenza le scuole avranno tre giorni di tempo per adattarsi alle nuove disposizioni. Due fondamentalmente le grandi novità, a cominciare dalla prima, che vedrà l’orario di inizio delle lezioni non prima delle ore 9:00. In questo modo si cercherà di congestionare meno gente sul trasporto pubblico, considerato da molti il vero focolaio dell’epidemia.



SCUOLA E NUOVO DPCM: RESTANO LEZIONI IN PRESENZA PER MATERNE, ELEMENTARI E MEDIE

Altra grande novità per quanto riguarda la scuola introdotta con il nuovo Dpcm, sono i turni pomeridiani, una misura che permetterà di scaglionare gli ingressi e le uscite, senza sovraffollare i mezzi pubblici al mattino. Ma vediamo il nuovo testo ufficiale cosa dice: “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00”. Scuola assolutamente in presenza invece per quanto riguarda materne, elementari e medie: “Continua a svolgersi in presenza l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia”. Oggi e domani le superiori adotteranno quindi gli orari “vecchi” poi da mercoledì dovranno adattarsi alle nuove disposizioni.

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