La questione scuola e quarantena è stata affrontata in mattinata nel corso di una riunione tra i ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi, della Salute Roberto Speranza e il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga e gli assessori regionali alla Salute. Stando a quanto emerso e riportato da “Orizzonte Scuola”, Bianchi avrebbe ribadito la necessità di tutelare le lezioni in presenza, con Speranza che, dal canto suo, avrebbe evidenziato l’importanza di ridurre la platea dei non vaccinati e di allargare quella dei vaccinati, aggiungendo che si sta considerando “molto seriamente sia l’estensione dell’obbligo a tutti che l’estensione del Green Pass rafforzato al mondo del lavoro”.
In virtù di ciò, le Regioni avrebbero proposto alcune nuove norme sulla quarantena. In sintesi: qualora due studenti risultino positivi in una classe, scatterebbe l’auto-sorveglianza di cinque giorni per i ragazzi vaccinati e la quarantena di dieci giorni con Dad e tampone a fine isolamento per i non vaccinati. Per ciò che riguarda invece le scuole dell’infanzia, rimarrebbe la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un unico caso positivo. Fino al 5 gennaio, però, non dovrebbero registrarsi novità su questo fronte, dal momento che soltanto allora andrà in scena il prossimo Consiglio dei Ministri. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
SCUOLA E QUARANTENA, LE PAROLE DI FABIO CICILIANO
Le nuove regole sulla quarantena valgono per tutte le età, anche per i minori. A precisarlo Fabio Ciciliano, dirigente medico della polizia e membro del Comitato tecnico scientifico ieri a Sky TG24. Un dettaglio di non poco conto, perché questo vuol dire che solo i minori vaccinati potranno uscire e andare a scuola, pur se hanno avuto un contatto con un positivo, altrimenti devono restare a casa. Nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale non c’è alcun riferimento ai minori. Se dunque le norme per la quarantena valgono per tutti, al momento del rientro in classe ci sarà una «discriminazione», evidenzia Francesco Borgonovo sulla Verità.
Il giornalista interpreta ciò come un «ricatto spaventoso», perché i genitori per evitare la quarantena dei figli a casa e la perdita di giorni di scuola, «verrebbero indotti a sottoporre il bambino a vaccinazione». Per Borgonovo si tratta di un ricatto a più livelli, perché non è solo un problema di quarantena: c’è anche la questione dei mezzi di trasporto. «Se sui bus si può salire soltanto con il super green pass, ai ragazzini non vaccinati non basterà nemmeno farsi il tampone».
CAOS SCUOLA: BAMBINI NON VACCINATI “DISCRIMINATI”?
A ciò si aggiungono le incognite sul ritorno a scuola, in particolare i dubbi sulla permanenza nelle classi. In vigore la circolare di inizio novembre che fissa le regole sulla didattica a distanza (dad), quindi i bambini da 0 a 6 anni, se c’è un positivo in classe, finiscono tutti in quarantena e devono sottoporsi a due test, di cui uno dopo il contatto e uno alla scadenza dei termini. Invece dai 6 anni in poi tutta la classe deve fare il tampone, i negativi possono fare lezione in presenza e cinque giorni dopo sottoporsi ad un altro test. Se invece i positivi sono due, la quarantena scatta per i non vaccinati. Se sono tre, didattica a distanza per tutti. Quindi, i genitori si chiedono come questa circolare possa conciliarsi con le nuove regole.
Rossano Sasso, sottosegretario leghista all’Istruzione, alla Verità ha spiegato che la circolare di novembre resta in vigore. «La didattica in presenza è sempre stato uno degli obiettivi principali di questo governo. Dobbiamo ovviamente tenere conto dei dati e della diffusione del virus, ma al 23 dicembre avevamo il 2,5% degli studenti in quarantena e meno dell’1% di positivi. Dunque io considero ancora valida la circolare secondo cui con un positivo in classe non si va in dad. E invito le autorità sanitarie a parlare con una voce unica sull’argomento. Mi aspetto anche gli investimenti promessi sugli impianti di aerazione e sul tracciamento». Ma non si escludono novità all’orizzonte: secondo alcune indiscrezioni riportate dall’Ansa, i tecnici del governo starebbero valutando per scuole primarie e secondarie di far scattare la quarantena per i non vaccinati se ci sono due positivi in classe, autosorveglianza per gli altri. Ma il condizionale al momento è d’obbligo.