Il termine ‘supplentite‘ non a caso è stato coniato proprio per denotare l’emergenza in cui versa la scuola da tempo: dall’anno scolastico 2015/2016 infatti il precariato del personale docente in particolare è più che raddoppiato, portando gli istituti scolastici alla reiterazione dei contratti di supplenza per andare a coprire i troppi posti vacanti. Ora il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, punta ad una ‘sanatoria‘: un maxi reclutamento già a partire dal prossimo anno scolastico. Ma sarà fattibile?
Partiamo dai numeri. Dal 2022 i contratti a tempo determinato sono stati 225mila, con un precariato che si attesta sul 25%. I dati provengono dal portale scuola del Ministero dell’Istruzione e sono stati realizzati da Tuttoscuola. Se poi analizziamo l’andamento a lungo spettro, le statistiche parlano di 100.277 contratti di supplenza nell’a.s 2015/2016 contro i 224.958 dell’a.s 2021/2022. Questi numeri sono decisamente preoccupanti, e mostrano come in concreto non sia stato fatto nulla finora per frenare la piaga del precariato scolastico.
Il flop dei concorsi: serve un maxi reclutamento entro il 2024 per sanare il precariato
Negli ultimi anni i vari ministri che si sono succeduti hanno puntato solo sui concorsi, da cui sono scaturite graduatorie di merito stracolme di docenti in ‘standby’ in attesa di raggiungere l’agognato ruolo. In realtà, però, i posti messi a disposizione per le assunzioni a tempo indeterminato non sono stati sufficienti né a svuotare queste graduatorie né tantomeno a risolvere il problema del precariato. Anzi, i concorsi si sono rivelati un vero e proprio flop. Oggi il Ministro Valditara, invece, sta mostrando particolare interesse per i docenti precari, puntando ad assumere 70mila insegnanti, di cui solo 20mila già da settembre 2023 (numeri comunque ancora troppo esigui rispetto agli effettivi posti vacanti). E la soluzione per andare a coprire la maggior parte del fabbisogno scolastico sarebbe da ricercare in un canale parallelo a quello dei concorsi: il doppio canale di reclutamento. Stiamo parlando di una strada su cui i sindacati spingono già da anni ma che finora non ha trovato il benestare della compagine politica dei governi che si sono succeduti. Se andasse finalmente in porto sarebbero anche le Graduatorie Provinciali delle Supplenze (Gps) ad essere utilizzate per il ruolo.